Riprende da Trieste dove tutto era cominciato nel 1993 il cammino della Trieste Declaration of Human Duties, con la rinascita dell’International Council of Human Duties, l’associazione che assieme all’Università di Trieste promulgò la Carta ventisette anni fa. L’annuncio è stato dato oggi a Esof 2020 durante un evento che ha visto protagonisti Joanne Fox-Przeworski, member of the Board of Directors, Environmental Integrity Project, Washington DC, Sergio Paoletti, Presidente di Area Science Park, e l’economista americano Jeffrey Sachs. All’evento è intervenuta con un video Piera Levi-Montalcini, nipote del Premio Nobel Rita Levi-Montalcini, che sostenne fortemente la Carta ideata dal professor Roger Sperry, sottoscritta da decine di insigni accademici e numerosi Premi Nobel.
Rispettare la dignità e la vita umana, evitare gli sprechi energetici, agire contro le ingiustizie razziali. Sono solo alcuni dei 12 doveri espressi nella The Trieste Declaration of Human Duties, un codice di etica e responsabilità condivisa sulla salvaguardia della dignità umana, la protezione dell’ambiente e il mantenimento della pace fra i popoli. “Oggi all’alba del Terzo Millennio i doveri dei Paesi superano di gran lunga i diritti. Soltanto se riusciremo a promulgare e diffondere l’importanza dei doveri umani, ci sarà un futuro per l’umanità”. Queste le parole che il Premio Nobel Rita Levi-Montalcini pronunciò in più di un’occasione parlando della Carta dei Doveri.
“Credo che sia arrivato il momento di ridare ai principi sanciti nel 1993 la diffusione che meritano – commenta il presidente di Area Science Park Sergio Paoletti, tra i primi sostenitori dell’iniziativa -. La Carta dei doveri è un appello alla responsabilità condivisa, una presa di coscienza nei confronti dei doveri che abbiamo nei confronti dell’umanità e del mondo. Ed è particolarmente significativo che parta dal mondo della scienza. È la strada che dobbiamo percorre per costruire un futuro migliore”.