Sempre meno migranti in regione. Diminuisce, infatti, il numero di richiedenti asilo ospitati in Friuli Venezia Giulia, passando dalle 4.663 unità del 30 aprile 2018 alle 2.795 del 26 agosto 2019. Un calo significativo, di quasi duemila unità, in 16 mesi, ma che non deve far credere che la cosìdetta emergenza migranti sia terminata. Al contrario, la Regione intende rafforzare i controlli al confine, anche con il supporto del neo eletto ministro degli Interni, al fine di ottenere ”un’impermeabilizzazione” della fascia confinaria “ricorrendo anche, quale ultima soluzione, alla sospensione di Schengen”. Parole dell’assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti che oggi ha illustrato i dati sui flussi in regione, sottolineando quanto questi numeri siano legati anche al superamento di alcune criticità registrate in passato, grazie all’impegno congiunto delle istituzioni e delle Forze dell’Ordine. Insomma, il Silos a Trieste, la galleria Bombi a Gorizia o gli accampamenti abusivi in riva all’Isonzo sono soltanto un ricordo del passato.
“Gli effetti della consistente diminuzione del numero di irregolari sul territorio – continua Roberti – vengono inoltre evidenziati dalla chiusura di diverse strutture di accoglienza, tra cui, nella sola provincia di Trieste, gli hotel Transilvania, Daneu e Parenzo e il centro Gaspare Gozzi”.
“L’auspicio dell’Amministrazione regionale è dunque che tale trend positivo possa essere confermato anche in futuro attraverso un impegno del Governo in linea con le politiche messe in campo negli ultimi 14 mesi. Se oggi possiamo ragionare sui dati concreti legati all’effetto dell’immigrazione in Friuli Venezia Giulia, lo si deve al monitoraggio e alle registrazioni che, diversamente da quanto accadeva in passato, sono diventate consuetudine nell’ultimo anno di governo”.
Roberti ha sottolineato anche che “prima del 2018, le uniche statistiche a disposizione fossero quelle relative ai migranti accolti: un numero che in 16 mesi è stato ridotto del 40,6% ma che, con ogni probabilità, non offre un quadro complessivo dei flussi che hanno interessato il territorio negli anni precedenti”.
Guardando al futuro, l’assessore alla Sicurezza regionale annuncia che l’Amministrazione regionale chiederà al ministro dell’Interno un ulteriore potenziamento dei controlli, anche avvalendosi di tecnologie avanzate e barriere fisiche.
“L’obiettivo – chiarisce l’assessore – è quello di non accontentarsi di drastiche riduzioni nell’ingresso di irregolari, ma di lavorare invece all’impermeabilizzazione della fascia confinaria ricorrendo anche, quale ultima soluzione, alla sospensione di Schengen”.
“Fedriga e Roberti almeno si sintonizzino, se devono spararle grosse sui migranti, l’unico argomento cui sono aggrappati come naufraghi alla zattera, visto il buco nero in cui stanno trascinando l’economia della regione. Uno vuole mettere il Consiglio regionale a fare leggi anti-migranti con il solo scopo di vederle impugnate, l’altro si vanta del calo dei richiedenti asilo ma rivuole il muro e la sospensione di Schengen”. Lo afferma la deputata Debora Serracchiani, replicando alle dichiarazioni del presidente Fvg Massimiliano Fedriga e dell’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti.
“La prontezza con cui annunciano le loro richieste al nuovo ministro dell’Interno – rileva Serracchiani – è pari solo alla muta subordinazione e adorazione verso quello che c’era prima e che li ha astutamente mollati. In questi 14 mesi di ‘sicurezza leghista’ abbiamo visto come Salvini si è occupato del Fvg: a chiacchiere, come Fedriga e Roberti. Da quando ci sono loro – conclude – i problemi sono solo aumentati, al contrario del personale delle forze dell’ordine”.