“Sedici anni fa la strage di Nassiriya, un paio di giorni fa l’ultimo attentato contro i nostri soldati in Medio Oriente. Esplosione che, fortunatamente, non ha causato morti, ma che ha comunque provocato lesioni gravi ad alcuni militari coinvolti”, ricorda il deputato di Forza Italia Roberto Novelli. “Dal 1982 a oggi decine di migliaia i militari italiani impiegati in missioni di pace all’estero, 136 quelli che non sono tornati a casa. Sei di questi erano di stanza in Friuli Venezia Giulia, in servizio presso l’8° Reggimento Alpini, il 13° Reggimento Carabinieri Friuli Venezia Giulia, la Brigata di Cavalleria Pozzuolo del Friuli, la Brigata corrazzata Ariete. A questi vanno aggiunti i tanti feriti gravi e i reduci di gravi attentati a cui non è stato riconosciuto neanche il disturbo post traumatico da stress”.
“Soldati che hanno pagato cara una scelta di vita: quella di servire la Patria contribuendo al ristabilimento della pace in terre martoriate. Perché i nostri soldati in Medio Oriente non sono crociati né invasori, ma soldati impegnati in missioni internazionali di pace”, scrive ancora Novelli. “Oggi il pensiero commosso va alle vittime della strage di Nassiriya, e ai cinque militari feriti la mia personale vicinanza e l’augurio di guarire quanto prima dalle ferite subite. A tutti i soldati il ringraziamento per il loro impegno, la loro abnegazione e il loro spirito di sacrificio. Lo ricordino tutti coloro che quotidianamente dileggiano, offendono, augurano la morte dei nostri militari, chi boicottando incontri con le Forze armate, chi scrivendo sui muri deliranti messaggi, chi screditando con le parole l’Esercito. E lo ricordi anche lo Stato che troppo spesso non sta abbastanza vicino alle famiglie dei caduti e dei reduci”, conclude Novelli.