Rivedere l’architettura anti-Covid, a partire dalle fasce colorate. Le Regioni continuano il pressing sul Governo per ripensare, in questa fase della pandemia, le misure attualmente in vigore.
Con il Fvg ormai vicinissimo all’arancione (nell’ultimo bollettino sono state sforate entrambe le soglie di allarme, ovvero occupazione dei posti letto in terapia intensiva e negli altri reparti, ndr), assieme a diversi altri territori, e la Valle d’Aosta che rischia il passaggio ulteriore in zona rossa, i Presidenti invocano innanzitutto una revisione del sistema a colori.
A pesare, infatti, sono i pazienti che accedono alle strutture sanitarie per altre patologie/urgenze ma, risultando positivi al Covid, finiscono nel computo che incide sulla classificazione di rischio della regione.
Dopo il sostanziale no del fronte scientifico alla richiesta di modifica del conteggio dei ricoveri Covid (distinguendo, appunto, tra quelli per sintomi legati al Coronavirus e quelli per altre motivazioni), i governatori lavorano a una serie di ipotesi in vista della prossima Conferenza delle Regioni.
L’idea è quella di garantire la massima possibilità di spostamento e la tutela delle attività economiche, evitando chiusure, alla luce dell’introduzione del Super Green Pass nei diversi ambiti della vita sociale e lavorativa.
Una sponda, in questo senso, è arrivata dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa, per il quale “siamo di fronte a scenario diverso della pandemia e, dunque, è giusto aprire un dialogo riguardo al superamento delle zone colorate. L’Italia a colori è stato indubbiamente un sistema utile e condiviso con le Regioni ed è fondamentale continuare in questo percorso condiviso. Davanti a un 90% di italiani vaccinati, dobbiamo dare delle prospettive ai cittadini”.
Anche per il sottosegretario Pierpaolo Sileri “le regole saranno modificate e alleggerite molto presto”. La conferma arriva pure dal presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli: “Il sistema di colorazione delle regioni è stato elaborato in epoca diversa. Che si possa arrivare a una riconsiderazione è nella logica delle cose”.
Restano, però, da chiarire le tempistiche per una revisione complessiva del sistema, mentre le richieste di ospedalizzazioni, complice l’andamento dei contagi, continuano ad aumentare.