“Prende corpo l’ipotesi che i contributi ministeriali per la Sissa subiscano un ulteriore taglio di mezzo milione nella programmazione 2019-21. Se così fosse, l’Istituto, un’eccellenza con standard qualitativi che non hanno alcunché da invidiare a realtà come la Normale di Pisa e già sottofinanziato rispetto allo spessore e al ruolo che ricopre in ambito nazionale e internazionale, subirebbe un colpo pesante che potrebbe comprometterne alcune attività. La Regione ha chiesto al Governo di premiare i risultati brillanti della Sissa e l’ipotesi di una mutilazione degli stanziamenti ha pertanto il sapore di un attacco politico, particolarmente beffardo e incomprensibile a pochi giorni dalle parole di stima e apprezzamento pronunciate dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella“. Questo il pensiero espresso dal governatore del Friuli Venezia Giulia e dall’assessore regionale a Istruzione, Formazione, Ricerca e Università, Alessia Rosolen.
“L’aspetto più sgradevole è – secondo Fedriga e Rosolen – che alcune forze politiche usino le istituzioni come arma di propaganda politica: il fatto che il la nostra regione abbia una Giunta non allineata al Governo non dovrebbe incidere sui rapporti istituzionali. Viceversa, pare sempre più forte la sensazione che il cinismo di alcuni partiti stia oscurando la correttezza istituzionale. Si tratta, evidentemente, di una deriva pericolosa dalla quale gli unici a uscire sconfitti sono i cittadini”.
Fedriga e Rosolen hanno rimarcato che “i proventi della Sissa derivano per il 70 per cento da contributi ministeriali, attualmente articolati in tre parti: quota base (circa 14,3 milioni di euro), quota premiale (circa 4,6 milioni di euro), contributi per borse di dottorato (3,4 milioni di euro). Ingiustamente la quota base è decisamente inferiore a quelle della Normale e di Sant’Anna per un importo di 2-2,5 milioni di euro su base annua. Grazie a prestazioni significativamente superiori alla norma, la Sissa è riuscita in questi anni a incrementare la quota premiale del proprio bilancio attutendo in parte il taglio, ma non è ipotizzabile che fare miracoli diventi una prassi consolidata”.
Fedriga ha spiegato che “per continuare a essere competitiva e attrattiva, misurandosi ad armi pari con gli altri Istituti a ordinamento speciale (Ios), il solo intervento che potrebbe sanare il bilancio della Sissa sarebbe l’elevazione della quota base di almeno 2,5 milioni di euro all’anno, rimuovendo così il disallineamento con gli altri Ios. L’ipotesi di un ulteriore taglio lascia quindi interdetti”.
Rosolen ha quindi sottolineato che “il capitolo Sissa si aggiunge a un volume che sta lievitando e che già comprende le vicende legate all’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (Ogs) e all’Ufficio scolastico regionale (Usr)”.
“L’Ogs – evidenzia l’assessore – si trova bersagliato da uno stillicidio di messaggi ambigui e allusivi rispetto alla prosecuzione delle sue attività e su di esso aleggia lo spettro di un depotenziamento del territorio per favorire Roma e Napoli. Per quanto riguarda l’Usr, nonostante i risultati molto brillanti ottenuti dall’insediamento del nuovo direttore, viviamo una fase logorante e destabilizzante durante la quale le nostre richieste non ricevono alcuna risposta da Roma. Invito il Governo a tenere divise le beghe politiche dalla correttezza istituzionale, soprattutto nei confronti di soggetti efficienti e di livello indiscutibile”.
“Una decisione inaspettata e inaccettabile che assume i contorni dell’incredibile per la straordinaria dissonanza con le recenti dichiarazioni del presidente della Repubblica Mattarella, che appena due giorni fa a Trieste, presenziando alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico, ha celebrato la funzione che svolge la Sissa a livello nazionale e internazionale, elogiandone risultati e successi e definendola importante frontiera di collaborazione al miglioramento del tessuto civile del Paese”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin, dopo aver appreso dei tagli economici che graveranno, secondo quanto diffuso dalla stessa Scuola internazionale di Studi Superiori Avanzati, sul bilancio della prestigiosa realtà scientifica regionale.
“I tagli che, se confermati, porteranno a un’inevitabile riduzione delle attività soprattutto a danno del territorio regionale, sono un attacco non solo alla Sissa, ma all’intero sistema di ricerca e di eccellenza scientifica che caratterizza il Friuli Venezia Giulia e che dovrebbe essere incentivato e sostenuto invece che mortificato con ipotesi di accorpamento, come nel caso dell’Ogs di Trieste e ingiustificate riduzioni di finanziamento”.
“La firma sul decreto ministeriale sulla programmazione delle Università 2019-2021 è stata apposta l’8 agosto dal ministro Bussetti. Il riparto triennale che taglia mezzo milione alla Sissa l’ha fatto un ministro della Lega: ecco da dove arriva l’attacco politico denunciato da Fedriga”. Così la deputata Debora Serracchiani, precisando la vicenda del taglio di mezzo milione subito dalla Scuola internazionale di Studi Superiori Avanzati. “Noi lavoreremo per recuperare il mezzo milione che, sbagliando, è stato tolto. Fedriga, invece, farnetica di ‘attacco politico’ dimenticando che questo taglio è figlio del suo Governo. Ho portato la situazione direttamente all’attenzione della viceministra Ascani che si è impegnata a risolvere il problema. Fedriga non vuole trovare soluzioni, non gli interessa la Sissa: cerca a priori la lite con il Governo nemico, si augura il male del Fvg per dargli la colpa. Lo stesso vale per l’Ogs, su cui partono allarmi a orologeria, mentre la sua situazione è monitorata costantemente al Miur. Serve compostezza per ottenere risultati”, replica ancora Serracchiani.
“È chiaro che tenteremo tutte le vie – aggiunge la parlamentare – per ristorare la Sissa di questo taglio, utilizzando i più opportuni veicoli legislativi. È anche chiaro che politicizzare lo scontro da parte della Regione non è utile per la Sissa né per il territorio: qui occorre unità e sintonia d’intenti”.