La Legge 40/2004, relativa alla procreazione medicalmente assistita, ha suscitato un grande dibattito ai tempi della sua approvazione e negli anni successivi. Quali sono (e sono stati) i suoi limiti dal punto di vista medico, sociale e giuridico? Si parlerà di questo mercoledì 16 gennaio nel quinto e ultimo incontro delle “conversazioni a ragion veduta” organizzate dal Circolo UAAR di Pordenone (alle 20.30, in via Montello 22).
A illustrare l’argomento saranno due ospiti esperti del settore: il dottor Francesco Tomei (medico, responsabile S. S. D. “Procreazione Medicalmente Assistita” AAS5 Friuli Occidentale) e l’avvocata Maria Antonia Pili (che ha seguito qui a Pordenone il caso della coppia di donne omosessuali a cui è stato rifiutato l’accesso alle tecniche di fecondazione artificiale, per il quale si attende una pronuncia della Corte Costituzionale).
La Legge 40 disciplina i metodi volti a “favorire la soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità o dall’infertilità umana […] qualora non vi siano altri metodi efficaci per rimuovere le cause di sterilità o di infertilità”, ponendo una serie di vincoli per le attività effettivamente attuabili, su alcuni dei quali è già intervenuta la Magistratura dichiarandone l’illegittimità.
Le ‘Conversazioni a ragion veduta’ sono incontri promossi dal circolo cittadino dell’associazione degli atei e degli agnostici per affrontare temi troppo spesso ai margini del dibattito pubblico, ma che rivestono grande importanza sotto diversi profili: la visione laica della società, il pensiero scientifico, la formazione delle opinioni, le leggi controverse.
Quello del 16 gennaio sarà l’appuntamento conclusivo della serie. Nei precedenti incontri si è parlato di bioetica, di ‘spiritualità atea’, di come le statistiche possono mentire, di leggende metropolitane e fake news.