Slitta ancora il rientro in Italia del 17enne di Grado rimasto bloccato nella zona di Wuhan, in Cina, epicentro dell’epidemia di Coronavirus.
Il ragazzo doveva essere tra i 55 connazionali che hanno fatto rientro con il volo organizzato dalla Farnesina, atterrato il 3 febbraio all’aeroporto militare di Pratica di Mare, tra i quali un ragazzo di Cormons, anche lui in Cina per motivi di studio. Al momento dell’imbarco, però, qualche linea di febbre aveva impedito il suo trasferimento.
Erano subito scattate tutte le procedure previste per verificare un possibile contagio, che era stato scongiurato grazie all’esito negativo dei test. Si trattava, insomma, di una leggera forma influenzale.
Il giovane, rimasto in contatto con la famiglia e con la Farnesina, era pronto a lasciare oggi la Cina assieme ad altri otto italiani su un aereo britannico che ha evacuato un centinaio di cittadini europei da Wuhan.
Al momento dell’imbarco, però, il 17enne gradese aveva ancora qualche linea di febbre e, quindi, in base ai rigidi protocolli sanitari, non è potuto salire a bordo.
L’annuncio ufficiale è arrivato dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio con un post sul suo profilo Facebook. “Purtroppo oggi ha registrato ancora un po’ di febbre e – malgrado sia risultato negativo ai test del Coronavirus per già due volte – non è potuto rientrare in Italia. Ho appena sentito la sua famiglia al telefono per rassicurarla del fatto che gli sarà dato tutto il supporto necessario. Ho sentito persone forti che chiedono solo di riabbracciare il proprio figlio. Al nostro ambasciatore a Pechino ho detto di assistere il 17enne e di dargli tutto l’aiuto di cui ha bisogno. In queste ore faremo ogni sforzo per riportarlo a casa il prima possibile. Grazie a tutte le persone che stanno lavorando h24 per garantire ogni italiano all’estero e in patria”, conclude Di Maio.
Il 17enne, studente del Liceo Sello di Udine, era partito per la Cina nel mese di agosto per un anno di studio all’estero con il progetto Intercultura. Si era spostato nella provincia di Wuhan assieme alla famiglia che lo aveva ospitato in questi mesi per il Capodanno, ma i festeggiamenti erano poi stati annullati in tutto il Paese. Quindi, come tutti gli abitanti dell’area, era rimasto bloccato nella provincia, posta in stretto isolamento per contenere la diffusione del virus.