E’ tornato a casa, sta bene e ha potuto finalmente abbracciare genitori, parenti e amici il 21enne di Cormons che era rientrato il 3 febbraio dalla zona di Wuhan. Il giovane, studente di lingue orientali, era tra i 55 italiani recuperati dall’area epicentro del Coronavirus in Cina. Dopo il volo a bordo di un Boeing KC-767 dell’Aeronautica Militare atterrato a Pratica di Mare, ha trascorso 17 giorni in quarantena alla Cecchignola, il Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito alle porte di Roma.
Nell’arco di queste due settimane è stato sottoposto a controlli e monitoraggi, che hanno sempre dato esito negativo per il Covid-19. Ieri, prima della partenza, il gruppo ha ricevuto anche la visita del Ministro della Salute, Roberto Speranza, e del Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. Un’esperienza che sicuramente il 21enne non dimenticherà, ma che desidera quanto prima lasciarsi alle spalle, per guardare, come doveroso vista la sua giovane età, al futuro.
E mentre in Lombardia esplode l’emergenza per sei nuovi casi di contagio, avvenuti in Italia in seguito a contatti con persone rientrate dalla Cina, buone notizie arrivano, invece, dall’ospedale Spallanzani. Niccolò, il 17enne di Grado rientrato in Italia il 15 febbraio, dopo che qualche linea di febbre gli aveva impedito per ben due volte di volare, “è in ottime condizioni di salute e di umore”, come riferiscono i medici. Inoltre, il 29enne contagiato dal Covid-19 è risultato negativo agli ultimi test. Sarebbe, quindi, il primo paziente guarito dal virus in Italia.
Non si sa, invece, quando tornerà a casa l’ufficiale triestino impiegato sulla Diamond Princess, la nave da crociera ferma nel porto di Yokohama, in Giappone. Dopo i primi casi di contagio, tutte le persone a bordo sono state messe in quarantena. Alla fine, si contano 621 casi confermati di Covid-19. I passeggeri italiani sono pronti a tornare nel nostro Paese grazie a un volo speciale dell’Aeronautica e ‘prenderanno il posto’ dei 55 connazionali che hanno appena lasciato la Cecchignola per un periodo di 14 giorni di isolamento. Il personale, compreso il terzo ufficiale triestino, ha invece deciso di rimanere sulla nave, per seguire tutte le operazioni di messa in sicurezza.