Rallenta la crescita del contagio in Fvg. In base all’analisi della Fondazione Gimbe, infatti, l’aumento dei casi nel periodo 24-30 novembre in regione si attesta all’8,1% (era al 18,6% sette giorni fa, ma aveva toccato il 70% a cavallo tra ottobre e novembre). Non frenano, però, i casi attualmente positivi passati da 503 ogni centomila abitanti agli attuali 586, ma sempre con notevoli differenze tra territori. A Trieste, che si conferma la ‘maglia nera’ nazionale, l’incidenza scende leggermente da 674 a 635 casi ogni centomila abitanti. Gorizia, invece, sale leggermente da 492 a 496 casi, ma viene superata da Bolzano, seconda con 552. Restano molto più distanziate, ma comunque in crescita, Pordenone, che balza da 186 a 252 casi, e Udine, dove l’incidenza è cresciuta da 183 a 219 casi ogni centomila abitanti.
L’occupazione dei posti letto Covid, che ha ‘condannato’ il Fvg al passaggio in zona gialla da lunedì 29 novembre, vede stabili le terapie intensive al 14%, mentre crescono i ricoveri in altri reparti dal 18 al 23%. A livello nazionale, al 30 novembre, il tasso di occupazione è del 9% in area medica e dell’8% in area critica.
La quota di popolazione vaccinata è sempre inferiore alla media italiana, che si attesta al 77,1%, ma continua in progressivo aumento; in Fvg, infatti, ha completato il ciclo vaccinale il 76% dei cittadini, rispetto al 75,6% di sette giorni fa, a cui si aggiunge un ulteriore 2,2% solo con prima dose.
Rimane ampiamente inferiore al dato nazionale il tasso di copertura dei richiami: in regione siamo all’ultimo posto in Italia con il 21,6% contro una media italiana del 31,8%. In questo caso, Gimbe ha calcolato il dato complessivo, considerando persone immuno-compromesse, Over 40, operatori sanitari e ospiti delle Rsa.
I NUMERI NAZIONALI. Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 24-30 novembre, rispetto alla precedente, un aumento di nuovi casi (86.412 vs 69.060) e decessi (498 vs 437). Crescono anche i casi attualmente positivi (194.270 vs 154.510), le persone in isolamento domiciliare (188.360 vs 149.353), i ricoveri con sintomi (5.227 vs 4.597) e le terapie intensive (683 vs 560).
“Da sei settimane consecutive – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – continuano ad aumentare a livello nazionale i nuovi casi settimanali (+25,1%) con una media mobile a sette giorni più che quintuplicata: da 2.456 il 15 ottobre a 12.345 il 30 novembre”.
“Sul fronte ospedaliero – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe – si registra un ulteriore incremento dei posti letto occupati da pazienti Covid: rispetto alla settimana precedente +13,7% in area medica e +22% in terapia intensiva”.
VACCINI. All’1 dicembre il 79,7% della popolazione (n. 47.226.119) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+297.415 rispetto alla settimana precedente) e il 77,1% (n. 45.683.073) ha completato il ciclo vaccinale (+247.367 rispetto alla settimana precedente). Dopo due settimane di stabilizzazione intorno a quota 127 mila, nell’ultima settimana il numero dei nuovi vaccinati è salito a 168.377 (+31,5%). Tuttavia, dei 6,8 milioni di persone non vaccinate crescono troppo lentamente due fasce che preoccupano: da un lato 2,57 milioni di Over 50 a elevato rischio di malattia grave e ospedalizzazione, dall’altro 1,16 milioni nella fascia 12-19 che influiscono negativamente sulla sicurezza delle scuole.
VARIANTE OMICRON. Alla variante B.1.1.529 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha assegnato con il nome di Omicron, classificandola come variante di preoccupazione, per le numerose mutazioni presenti. Tuttavia, a oggi i dati disponibili non permettono di sapere se, rispetto alla Delta, sia più trasmissibile, possa causare una malattia più severa, sia più probabile reinfettarsi o se possa ridurre la risposta immunitaria ai vaccini.
“In questa fase d’incertezza – conclude Cartabellotta – bisogna potenziare tutti gli interventi, seguendo il principio della massima precauzione. In particolare, incrementare le attività di sequenziamento, potenziare il tracciamento dei casi e monitorare attentamente le aree con rapido aumento d’incidenza. Per la popolazione rimangono fondamentali i comportamenti già noti: vaccinarsi e sottoporsi alla terza dose quando indicata – con massima priorità per anziani e fragili – utilizzare la mascherina negli ambienti chiusi, possibilmente FFP2 se affollati, rispettare il distanziamento sociale e ventilare frequentemente i locali”.