“No al mercato del sangue. Se esistono Paesi in cui la preziosa risorsa diventa merce da comprare e vendere, dobbiamo interrogarci e contrapporre la nostra straordinaria esperienza del dono che va difesa”. Lo ha affermato oggi a Martignacco il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, in occasione del 61esimo congresso provinciale dei Donatori di Sangue (Afsd) organizzato nel palazzetto comunale dello sport Atleti Azzurri d’Italia e preceduto dalla Santa Messa nella chiesa parrocchiale.
Riccardi ha condiviso i timori espressi nell’omelia dall’arcivescovo, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, per la pratica della compravendita di sangue che sarebbe presente in alcuni Paesi e ha rimarcato la necessità di difendere i valori del volontariato.
“Se questa compravendita accadesse da noi – ha indicato il vicegovernatore – la nostra terra ne uscirebbe impoverita. Il sangue non ha prezzo e questo palazzetto dello sport, gremito di donatori, è un’autentica risposta forte di riaffermazione dei nostri valori e della nostra capacità di donare in modo volontario, silenzioso e gratuito: rappresenta la nostra radice cristiana, da tenere alta e difendere”.
Sul rischio di una mercificazione del sangue è stato perentorio anche Aldo Ozino Caligaris, presidente nazionale della Federazione italiana associazioni Donatori di Sangue (Fidas), che ha assicurato il totale impegno a dichiarare che il materiale biologico non sia oggetto di mercato già nella prossima seduta del consiglio d’Europa, in programma il 29 ottobre, dedicata al tema della gratuità del dono.
Riccardi ha voluto testimoniare con la sua presenza, accanto ai tanti amministratori locali e ai consiglieri regionali Ivo Moras, Franco Iacop, Mariagrazia Santoro e Simona Liguori, l’importanza per la Regione “di questo movimento di popolo a cui vanno i saluti dell’Amministrazione regionale ma, soprattutto, la gratitudine per l’impegno, il rigore, la dedizione dell’associazione e dei donatori”.
“Le istituzioni – ha aggiunto il vicegovernatore – devono dare risposte alle istanze di una società che evolve, garantire la sicurezza e la salute dei cittadini e agevolare la generosità del dono, ovvero questa straordinaria forza che garantisce la vita. Il sistema deve adeguarsi alle esigenze di questo esercito pacifico di solidarietà per metterlo nelle condizioni di poter esprimere a pieno il dono”.
“Abbiamo reso possibile la donazione di plasma nel centro trasfusionale di Udine la domenica – ha concluso Riccardi – e continueremo ad impegnarci per trovare soluzioni anche sulla necessità di rimodulare gli orari dei centri trasfusionali per venire incontro alle esigenze dei lavoratori-donatori”.
“Da sempre il volontariato rappresenta una delle colonne portanti del Friuli. In ambito sanitario questi valori assumono contorni ancora più forti che diventano qualcosa di insostituibile se si parla del settore trasfusionale. Per questo va riconosciuto il grande lavoro dei donatori e volontari attraverso il continuo impegno della Regione”. A dirlo è la consigliera regionale del Pd, Mariagrazia Santoro che insieme al collega Franco Iacop ha preso parte al congresso.
“Il sangue non deve essere qualcosa che si compra e che si vende, si può solo donare” aggiunge Santoro sottolineando “la necessità che la Regione, come ha fatto in passato, garantisca la flessibilità necessaria per mettere i donatori nelle condizioni di operare e donare al meglio”.