“Mentre aspettiamo che qualcuno della Regione ci risponda rispetto alla legittima richiesta di applicare il Decreto Balduzzi agli Ospedali di Cividale, Gemona, Maniago e Sacile, il Coordinamento regionale dei Comitati di questi quattro Ospedali ha organizzato contestualmente alle 10 di ogggi un flash mob – a Gemona di fronte all’Ospedale – per rilanciare la proposta, aggiungendo al tema generale le molte criticità locali”. Inizia così la nota dei Comitati gemonesi a difesa dell’Ospedale San Michele, nella quale si sottolinea con forza “come non sia possibile lasciare ancora chiuso il punto di primo intervento, per un territorio di circa 25.000 abitanti, che talvolta è anche privo della Guardia Medica. Chiediamo con forza al Governo regionale di Centrodestra l’attuazione di quello che chiesero loro a suo tempo alla Serracchiani e al Centrosinistra, ovvero salvare e rilanciare nelle funzioni di base questi quattro piccoli Ospedali, ma non per questo meno importanti, collocati in territorio montano, pedemontano o disagiato. Luoghi dove vive fra l’altro la popolazione più anziana e con il più alto tasso di mortalità della Regione”.
“Aspettiamo anche un Consiglio comunale aperto a Gemona, che abbiamo richiesto, dove finalmente si faccia chiarezza una volta per tutte su quale sarà il destino del San Michele, in particolare sulle sue future funzioni e servizi con relativo organico, visto che l’attivazione del reparto di riabilitazione cardiologica e neurologica del Gervasutta, soprattutto per mancanza di personale, purtroppo è ben lontano dal realizzarsi”, prosegue la nota.
“Come abbiamo ben capito, la risposta per il Balduzzi è squisitamente politica e per ora totalmente negativa. Questo è inspiegabile alla luce dei prossimi bilanci della Regione, che vedranno rimanere al loro interno diverse centinaia di milioni per i prossimi anni, non più trasferiti a Roma e a cui si aggiungeranno i 125 milioni di euro per la Sanità, previsti dal PNRR. Inoltre, chiediamo il motivo della mancata realizzazione dell’elipiazzola, prevista dal Piano Urgenze/Emergenze e finanziata da anni dal PAL aziendale e per ora neppure progettata, mentre in Regione ne sono state già realizzate una sessantina e altre sono in corso d’opera. Infine, confermiamo la necessità di riavere un vero reparto di Medicina, che possa trattenere in loco soprattutto i pazienti anziani, oggi sballottati in altri Ospedali, con i relativi costi sociali per la lontananza dalle famiglie e anche economici e una Day Surgery chirurgica per gli interventi più comuni”, conclude Claudio Polano a nome dei Comitati gemonesi.