Circa 300 persone, in arrivo da tutta la regione, si sono date appuntamento questo pomeriggio in piazza Unità a Trieste per manifestare contro l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari. L’evento ‘no vax’, indetto dall’associazione “Vaccinare informati”, ha visto la presenza di diversi Oss e qualche infermiere, con cartelli che rivendicavano la libertà di scelta.
La protesta è stata condannata dall’Opi, l’Ordine delle professioni infermieristiche di Trieste che, sulla sua pagina Facebook, si è “completamente dissociata dall’appuntamento. Ribadiamo l’importanza della vaccinazione, tanto più per la nostra categoria, a tutela dei nostri operatori e di tutti i pazienti fragili che, quotidianamente e soprattutto in quest’ultimo anno di emergenza pandemica mondiale, continuiamo a seguire con professionalità ed empatia”, si legge.
“A chi manifesta contro l’obbligo del vaccino, oggi così come in eventuali appuntamenti futuri, chiariamo ancora una volta che la professione infermieristica, al pari delle altre professioni in ambito sanitario, ha come fondamento il proprio Codice Deontologico, che guida scienza e coscienza degli infermieri verso scelte rispondenti al principio inderogabile della salute della collettività. Il valore delle evidenze scientifiche non può venir messo in discussione da arbitrarie e personali convinzioni, tanto più in un contesto così complesso come quello attuale, caratterizzato da una pandemia. Infine, a chi si definisce orgogliosamente “no vax” vogliamo ricordare le centinaia di vittime, nel nostro Paese, fra gli operatori sanitari a causa del contagio. Amici e colleghi che, con il vaccino, sarebbero ancora fra noi”, conclude la nota.
“La libertà di non vaccinarsi finisce là dove inizia la libertà per i pazienti, specie se fragili, di non essere contagiati. Chi ha scelto, liberamente, di svolgere curare e assistere malati dovrebbe esserne consapevole. I dati dimostrano che grazie alla massiccia adesione alla campagna vaccinale di medici, infermieri e oss i contagi nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie sono crollati. Ciò perché il vaccino non solo scongiura il rischio di decorsi gravi, ma diminuisce anche il rischio di contagio. Questo dicono gli studi, tutto il resto è propaganda antiscientifica”, scrive in una nota Roberto Novelli – deputato di Forza Italia e componente della commissione Affari sociali della Camera – commentando la manifestazione.