Parte ufficialmente in Fvg la vaccinazione contro l’influenza, una campagna di prevenzione quanto mai importante anche per garantire la tenuta del Sistema sanitario regionale durante la pandemia, escludendo che i sintomi influenzali possano essere confusi con quelli del Covid-19.
La Regione gioca d’anticipo e ha già acquistato 346mila dosi di vaccino, 100mila in più rispetto allo scorso anno, per farsi trovare pronta alla sfida. Anche l’avvio delle immunizzazioni scatta prima del solito, per consentire a pediatri e medici di base di raggiungere tutta la popolazione inserita nelle fasce a rischio (Over 60, persone con patologie, personale sanitario e, da quest’anno, anche bimbi nella fascia 6 mesi – 6 anni).
I numeri sono stati illustrati in conferenza stampa dal governatore Massimiliano Fedriga, dal vicepresidente Riccardi Riccardi e dai professionisti della sanità coinvolti nell’organizzazione della campagna.
“L’andamento delle richieste”, ha detto Riccardi, “è superiore rispetto al passato, quindi in base al numero di vaccini a disposizione e alle persone nella fascia a rischio che si immunizzeranno, vedremo quante dosi saremo in grado di mettere a disposizione delle farmacie. Senza dimenticare gli importanti accordi che abbiamo siglato con sindacati e Confindustria per le vaccinazioni in azienda. Vediamo come procede la domanda tra i soggetti a rischio e poi in base a quello studieremo come procedere. Al momento, al di là dei soggetti a rischio (dove la copertura è al 75%), abbiamo circa 5mila dosi”.
“Ho parlato anche con il presidente dell’Aifa (l’Agenzia italiana per il farmaco) per cercare di fare in modo che vengano importate ulteriori dosi dai Paesi dove vengono prodotti i vaccini”, ha detto Riccardi, sottolineando che in questo momento la possibilità di acquisire ulteriori vaccini dipende dal Governo nazionale. “Qui mi preme sottolineare come non sia più possibile delocalizzare produzioni chiave per la sicurezza. Bisogna cambiare la politica industriale”.
“La vaccinazione sarà un passaggio estremamente importante non solo per chi si vaccinerà, ma anche per la capacità del sistema sanitario, che finora ha retto bene”, ha concluso Riccardi.
L’epidemiologo Fabio Barbone ha sottolineato come “il Covid sia un motivo in più per vaccinarsi. Dobbiamo continuare a unire le forze, come abbiamo fatto nei mesi scorsi. La campagna vaccinale coinvolge un’ampia organizzazione e diverse competenze e ha bisogno di fiducia. Dobbiamo far passare il messaggio che la prevenzione serve a chi si vaccina, ma anche alla comunità, evitando di mettere sotto pressione il sistema sanitario”.
La dottoressa Tolinda Gallo, responsabile prevenzione malattie infettive, vaccinazioni e medicina dei viaggi, ha ricordato i numeri delle precedenti campagne vaccinali. “Nei primi anni avevamo raggiunto un 75% di copertura tra i soggetti a rischio, poi si è registrato un brusco calo dal 2009. Nel 2014 abbiamo raggiunto il livello minimo (48%), poi il trend, di anno in anno, è stato in leggero aumento, ma ancora lontano dall’obiettivo minimo”.
“Guardando alla popolazione generale, non abbiamo mai superato il 20%, con una media del 16-17% negli ultimi anni. Il dato importante, specie in questo momento, riguarda gli operatori sanitari. Al momento non superiamo il 25% di copertura, un dato inaccettabile per questa tipologia di lavoratori. Dobbiamo proteggere le persone più fragili, quindi è in primo luogo a loro che si rivolge la vaccinazione antinfluenzale, alla quale si aggiunge quella pneumococcica”, ha concluso Gallo.
Parola quindi ad Adriano Battigelli, in rappresentanza dei medici di base, ognuno dei quali vaccinerà, potenzialmente, 650 persone. “Grazie alla Regione che ha messo a disposizione i vaccini in largo anticipo, in modo che i medici possano organizzarsi per raggiungere un numero speriamo più ampio possibile di persone”.
Tra le novità 2020 c’è l’inserimento tra le fasce a rischio per cui è prevista la vaccinazione gratuita anche dei bambini. “La vaccinazione dei bimbi – ha detto il pediatra Paolo Lubrano – è importante, perché protegge i piccoli tra tre ceppi influenzali, con sintomi simili al Covid, ma soprattutto perché consente una diagnosi differenziale rispetto al Covid che in questo momento, specie nelle scuole, richiede un grande sforzo”.
Non tutti i pediatri hanno aderito, quindi ci sarà la possibilità di immunizzare i bimbi tramite le Aziende sanitarie, ognuna delle quali comunicherà le modalità organizzative.
Il governatore Fedriga ha concluso la conferenza ricordando l’importanza della vaccinazione per tutelare la popolazione e la tenuta del Sistema sanitario. “Speriamo che l’adesione sia ampia, un dato fondamentale perché il sistema rimanga in piedi. A questo proposito, sottolineo quanto già anticipato ieri: stiamo lavorando per modificare le linee guida Covid a scuola. Al momento stiamo applicando le direttive nazionali, ma il sistema ha dimostrato tutti i suoi limiti. La procedura è troppo burocratica, farraginosa e complicata. Andando avanti così – ha detto Fedriga – rischiamo che ci siano comportamenti elusivi, perché una famiglia non può attendere una settimana per il risultato di un tampone, magari negativo. Questo rischia di provocare un crollo del Sistema sanitario e della possibilità di tracciamento, rendendo la situazione insostenibile”.