Cosa sono cinquant’anni? Nel matrimonio sono le nozze d’oro: una vita assieme. Nella vita sono il compleanno dello ‘scollinamento’, il giro di metà esistenza dal quale dicono, inizia la discesa. Nel lavoro sono una meta, si direbbe, irraggiungibile salvo rari casi. Ma in un’attività, in un’azienda, in un’associazione, rappresentano il mezzo secolo di vita. Significano applicazione, costanza, caparbietà nel non mollare mai. Significa raggiungere un obiettivo che non è la meta finale, ma solo un passaggio e uno stimolo a continuare.
Martedì 27 aprile la sezione Afds Zanon – Deganutti di Udine, studentesca tra i donatori di sangue della regione, ha raggiunto questo ambizioso traguardo. E lo ha fatto nel migliore dei modi, sempre ai vertici del dono in regione sia per iscritti sia per donazioni, sempre attiva e sempre presente nelle due scuole che la ospitano e soprattutto viva più che mai tra gli studenti che continuano, grazie alla sua instancabile attività di promozione, ad avvicinarsi al dono del sangue.
La festa di compleanno non si è potuta celebrare causa Covid, ma il direttivo è stato comunque capace di organizzare un brindisi virtuale, al quale hanno partecipato decine di donatori, dirigenti scolastici e associativi, medici e amici della sezione che, con i loro interventi, hanno saputo emozionare i presenti, lodandone l’impegno e le capacità di attirare un sempre maggior numero di iscritti con una presenza e attenzione costante, nei confronti delle due scuole che li ospitano.
Una sezione studentesca non è uguale a una sezione territoriale, dove questi traguardi vengono vissuti dai residenti con una festa di paese o di quartiere nella quale si conoscono tutti e, spesso, dove il presidente e i consiglieri sono già presenti in altre associazioni, guidandole per molti mandati. In una scuola gli attori cambiano ogni anno, e non è facile seguirli e accompagnarli. Ci vuole capacità, costanza, impegno e soprattutto pazienza. Portare gli studenti a donare la prima volta può anche essere facile: è sufficiente andare in classe, spiegare come funziona, prenderli per mano e farli salire sull’autoemoteca che, puntualmente, arriva nel cortile dell’istituto.
Per continuare a rimanere in contatto con loro anche dopo la scuola, servono direttivi formati e motivati e soprattutto serve una continua offerta di proposte accattivanti, che catturino la loro attenzione e offrano la possibilità di far sì che poi, autonomamente, continuino a donare sangue anche una volta finita la scuola.
Ma se, come è successo in questo ultimo anno e mezzo, le scuole sono chiuse? Si ferma tutto? “Se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna”. E quindi ci si rimbocca le maniche, ci si accorda con gli insegnanti e tramite la dad, si continua a entrare in classe a fare ‘propaganda’. E, tramite tanti nuovi giovani volontari, che non sono facili da trovare ma esistono, si accompagnano i donatori in ospedale. E così ha fatto da novembre 2020 la sezione Zanon-Deganutti, mantenendo praticamente inalterato il numero di donatori e donazioni, nonostante la pandemia, continuando a portare donatori in ospedale e sopperendo alla parziale carenza di nuovi, ricontattando sistematicamente i vecchi donatori. Moltissimi sono stati i donatori “fermi ai box” da un anno, che hanno ripreso la strada del dono e tanti sono stati quelli ancora più ‘inattivi’.
Il 2021 vede già superate a oggi le 200 donazioni, con la positiva presenza di 30 nuovi donatori, stesso numero di coloro che hanno consentito nell’aprile 1971 di fondare la sezione. “Cambiano le persone ma non cambia lo spirito che ci unisce e che ci consente di continuare come sempre a guardare il futuro con positività. Siamo consapevoli che i giovani ci saranno sempre per continuare ad aiutare e a fare del bene al prossimo e soprattutto a far sì che questa sezione continui a crescere ancora e a fare da apripista alle altre sezioni studentesche della nostra provincia”, conclude il vicepresidente Carlo Pavan.