Tra le tante macerie lasciate dall’emergenza Covid-19, ci sono anche quelle psicologiche. Durante il lockdown diverse persone si sono fatte sopraffare dal panico e ora ne stanno pagando le conseguenze, con attacchi d’ansia e perdita del sonno.
Pur essendo consapevoli del proprio stato d’animo, nella maggior parte dei casi ritengono di aver bisogno di aiuto e si rivolgono alla farmacia di fiducia per trovare sollievo. Lo riferisce Antonella Colutta della Confcommercio di Udine, sottolineando che “il farmacista sta assumendo sempre più il ruolo di chi deve essere in grado di ascoltare i disagi delle persone e indirizzarle nel giusto percorso per farsi curare”.
“Da una prima stima in base alle richieste giunte ai centri di distribuzione dei farmaci – riferisce Colutta – c’è un incremento del 12% di vendita di prodotti che aiutano a combattere gli stati d’ansia, rispetto a prima del Covid 19. La richiesta di aiuto è costante, in egual misura da parte di uomini e donne. Ma il farmacista non può intervenire al di fuori dell’ascolto e dei suggerimenti per una corretta gestione del sonno”.