Duecento mila euro a sostegno del reddito dei dipendenti coinvolti dalla cassa integrazione: gli azionisti e l’amministratore delegato del Policlinico Città di Udine, Claudio Riccobon, mettono sul piatto fondi propri per coprire gli stipendi di aprile e maggio. La collaborazione con l’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, infatti, per cui sono pronti 50 posti letto non Covid-19, non riguarda tutti i dipendenti del Policlinico la cui attività è stata in gran parte bloccata in seguito all’ordinanza della Regione del 10 marzo e limitata alle sole urgenze con una perdita di fatturato di oltre il 70%. Nella giornata di martedì 14 aprile arriveranno al Policlinico i primi ricoveri medici o post chirurgici, mentre ci vorrà qualche giorno in più per l’arrivo dei pazienti in RSA ad alta intensità.
I lavoratori che saranno interessati dalla FIS sono circa 130 su 270: come tangibile segno di vicinanza e attenzione nei confronti dei collaboratori in questa fase critica, l’azienda e l’amministratore delegato, con una decurtazione significativa del proprio stipendio, sosterranno l’integrazione salariale non coperta dal cassa per i mesi di aprile e maggio con una ripartizione per dimensione di reddito per tutelare i lavoratori economicamente più fragili.
L’integrazione porta, quindi, la copertura all’85% per chi percepisce un reddito lordo fino a 2mila euro, al 75% per reddito lordo fino a 3mila euro e al 65% sopra i 3mila euro.
Le sigle sindacali hanno espresso soddisfazione per lo sforzo dell’azienda nel sostenere il reddito dei dipendenti e anche per l’attenzione dimostrata verso le fasce di reddito più basse. L’accordo formale sarà sottoscritto nei prossimi giorni e la FIS sarà attivata per 9 settimane.
Per quanto riguarda il personale sanitario, per ora tre anestesisti hanno dato la propria disponibilità a lavorare per l’AsuFc: sulla base della configurazione dell’organico per gestire i nuovi ricoveri in arrivo, le figure professionali che non saranno impiegate nelle limitate attività erogate dal Policlinico in questo periodo potranno, su base volontaria, rendersi disponibili a lavorare temporaneamente nelle strutture dell’Azienda sanitaria.