La richiesta è sempre molto forte. In questi giorni i cittadini continuano a chiedere che il Comune distribuisca le mascherine a chi ne è sprovvisto. La Regione Friuli Venezia Giulia, attraverso la Protezione civile, aveva annunciato circa due settimane fa che su tutto il territorio regionale sarebbe partita la distribuzione con priorità ai soggetti più a rischio contagio. A San Vito al Tagliamento si attendeva il loro arrivo, anche per far fronte alle pressanti richieste dei cittadini, ma ad oggi sono state consegnate un numero di mascherine tale da soddisfare poco più del 10% dei nuclei familiari presenti nel territorio comunale. E ci vorranno altre settimane per riceverne in numero congruo per tutti.
A fronte di una forte esigenza, l’Amministrazione comunale si è adoperata direttamente per il loro reperimento, dando mandato agli uffici di fare delle ricerche di mercato. Una situazione tutt’altro che semplice: in questo momento è davvero difficile trovarne, soprattutto in quantitativi elevati; si tratta di un problema di livello nazionale poiché la maggior parte della produzione di mascherine è all’estero; ed è su tutti gli organi di informazione il problema dei trasporti, dello sdoganamento e della requisizione. Alla fine il Comune ha individuato una azienda di Padova.
“In attesa dell’arrivo di tutte le mascherine assegnate dalla Regione, il Comune di San Vito al Tagliamento si è prodigato per assicurarle a tutti i nuclei familiari – afferma l’assessore alla Protezione civile, Carlo Candido -. Da tempo i cittadini attendevano la consegna a casa, annunciata oltre 15 giorni fa dal presidente Fedriga, ma finora ne sono arrivate troppo poche. Oltretutto la Protezione civile regionale ci ha comunicato che non ci sarebbero state due mascherine per famiglia, ma un paio ogni 7/8 nuclei familiari. Ce ne hanno inviate 1.580, utili per essere distribuite a 800 famiglie, ma nel nostro comune le famiglie sono 6.500. La Regione ha lasciato ai sindaci l’onere di stabilire a chi dovessero essere distribuite.
Inoltre – prosegue l’assessore -, per un Comune come quello di San Vito che conta più di 15.000 abitanti l’operazione sarebbe risultata alquanto complicata per i volontari della squadra comunale di Protezione civile, oltre al fatto che sarebbe stato difficile anche spiegare e far accettare il criterio con cui hanno scelto di consegnare, in base all’età, le mascherine a un familiare piuttosto che a un altro”.