L’adesione della popolazione Fvg all’indagine di sieroprevalenza avviata dal Ministero della Salute e dall’Istat? E’ davvero molto bassa. La notizia arriva dal vicepresidente della Regione Riccardo Riccardi che, intervenendo in diretta a Telefriuli intervistato da Alessandra Salvatori, ha parlato di “poche persone, sull’ordine di qualche unità, che finora hanno dato la loro disponbilità”.
“Dovremo spingere i cittadini ad aderire. C’è molta gente che chiede di poter fare i test (anche telefonando alla Croce Rossa per candidarsi, ndr), ma non è stata individuata nel campione statistico. In base ai dati aggiornati a ieri, in molti non hanno risposto al telefono, mentre tanti si sono detti non disponibili. E questo è un problema”, ha detto Riccardi.
Per lo studio epidemiologico, infatti, sono stati selezionati – distribuiti per sesso, attività e sei classi di età – 150mila nominativi in Italia, dei quali poco meno di 8mila in Fvg che la Croce Rossa Italiana sta contattando telefonicamente (il numero che appare è nazionale e inizia con 06.5510) dal 25 maggio. Il test sierologico si svolge in tutta sicurezza con un prelievo del sangue in uno dei centri individuati in regione e permetterà di capire quante persone, nel Paese, abbiano sviluppato gli anticorpi al nuovo Coronavirus, anche in assenza di sintomi. Gli esiti, diffusi in forma anonima e aggregata, potranno essere utilizzati anche per altri studi scientifici e per l’analisi comparata con altri Paesi europei.
Per ottenere risultati affidabili e utili, è fondamentale che le persone selezionate per il campione aderiscano. Partecipare non è obbligatorio, ma conoscere la situazione epidemiologica in Italia e la propria condizione personale serve a ognuno di noi.
“Credo che la decisione di ampliare i test sierologici anche ai laboratori privati – conclude Riccardi – permetterà a molte aziende, che già ne avevano fatto richiesta, di effettuare le analisi per la presenza degli anticorpi sui dipendenti. Ma spero che anche chi è stato selezionato per svolgere gratuitamente l’esame possa decidere di partecipare allo studio”.