Dopo l’allarme lanciato dall’Italia e raccolto dall’Unione europea, Pfizer BioNtech ha assicurato che le forniture torneranno al quantitativo prestabilito in base agli accordi. “Dalla prossima settimana la consegna del vaccino da parte di Pfizer tornerà a regime”, ha ribadito l’azienda, contattata da Sky TG24.
La società farmaceutica statunitense ha anche specificato che “dall’8 al 18 gennaio sono state inviate le fiale previste dal piano, poi c’è stata la riduzione a causa del riadattamento del sito produttivo belga di Puurs. Con la decisione del Governo di somministrare sei dosi anziché cinque, Pfizer ha ridotto il numero di fiale, ma non le dosi previste, che restano lo stesso. Quello che sta accadendo è frutto di un fraintendimento nel conteggio delle dosi che non è quello delle fiale“, ha precisato l’azienda.
Sul caso vaccini anche il premier Conte aveva manifestato il suo disappunto in un post su Facebook: “Questi rallentamenti delle consegne costituiscono gravi violazioni contrattuali, che producono danni enormi all’Italia e agli altri Paesi europei, con ricadute dirette sulla vita e la salute dei cittadini e sul nostro tessuto economico-sociale già fortemente provato da un anno di pandemia. Ricorreremo a tutti gli strumenti e a tutte le iniziative legali, come già stiamo facendo con Pfizer-Biontech, per rivendicare il rispetto degli impegni contrattuali e per proteggere in ogni forma la nostra comunità nazionale”.
Anche l’Ue si è fatta sentire, con il presidente del Consiglio Charles Michel che, a radio Europe 1, ha assicurato che i vertici continentali sono pronti “a fare rispettare i contratti firmati. Possiamo utilizzare a questo scopo tutti i mezzi giuridici a nostra disposizione”.
Governo e Regioni restano in attesa di conferme in merito ai numeri, per poter riprogrammare il calendario vaccinale. Per il Fvg, nei prossimi giorni è attesa la consegna di 16.500 dosi, che garantiranno i richiami al personale sanitario che ha già ricevuto la prima iniezione. Resta da capire quando si potranno recuperare le somministrazioni prenotate per la settimana che si è appena concluse e rinviate proprio a causa della riduzione del 54% della fornitura di Pfizer. E, sopratutto, quando si potrà avviare la fase due, ovvero l’immunizzazione degli Over 80, la categoria più duramente colpita in termini di vite umane.