“In Italia c’è un nome in più da ricordare: Longarone. Qui, la notte del 9 ottobre 1963, una colonna d’acqua alta 100 metri e poi … la fine, in un oceano di fango e macerie”. Sono le parole con cui si apre La tragedia del Vajont, realizzato all’indomani del disastro che 57 anni fa uccise quasi duemila persone dal regista, sceneggiatore e documentarista napoletano Luigi Di Gianni. Il prezioso documento conservato alla Cineteca del Friuli sarà disponibile da venerdì 9 ottobre per la visione in streaming sulla piattaforma AdessoCinema condivisa dalla Cineteca con il Visionario e Cinemazero (in collaborazione con Tucker Film).
Come è accaduto? Perché? Sono le domande a cui il regista tenta di dare risposta. Diverse le voci che interroga e restituisce: le testimonianze struggenti dei superstiti, in lotta da anni perché consapevoli della pericolosità della diga, e il presidente del comitato di difesa della montagna ingegner Corte, che con rabbia e commozione ricorda come insieme ai consigli comunali delle vallate, alla provincia e ai parlamentari del partito comunista aveva denunciato le responsabilità della Sade, il monopolio elettrico proprietario della diga, e del Ministero, perché entrambi in nome del profitto non avevano preso alcun provvedimento. Infine le parole indignate di Tina Merlin, giornalista de L’Unità, che aveva dato voce agli abitanti di Erto e Casso evidenziando le insidie della chiusa ed era stata rinviata a processo con l’accusa di aver turbato con i suoi articoli l’ordine pubblico. Nonostante la sentenza di assoluzione che riconosceva la verità di quanto aveva scritto e che dunque il pericolo era reale, nessuno aveva fatto nulla per evitare la tragedia.
Il documentario si chiude sulle manifestazioni del 24 novembre e del 31 dicembre 1963, con cui i sopravvissuti chiedono che i responsabili siano puniti e di riavere indietro case e attività produttive ma non più una diga diventata simbolo di una società in cui il denaro conta più della vita umana.
Alcune delle immagini girate da Luigi Di Gianni sono state riprese nel video La montagna infranta di Mirco Melanco, che nel 2013, in occasione del 50° anniversario, ha riportato negli stessi luoghi Luigi Di Gianni raccogliendone i ricordi.
La tragedia del Vajont è il 65° titolo del catalogo di film sul territorio disponibili per la visione in streaming su www.adessocinema.it.