“Cambiamento” è la parola d’ordine divenuta imprescindibile nelle riflessioni e nelle narrazioni del tempo che stiamo vivendo: essa permea la nostra idea di presente e di futuro, obbligandoci a darne concreta espressione nel nostro quotidiano. “Cambiamento” è anche la parola che, ça va sans dire, accompagna la progettazione della seconda edizione di Come L’Acqua De’ Fiumi, il festival multidisciplinare dedicato al pensiero e alla musica, unico nel suo genere, promosso dall’Istituto Musicale “Guido Alberto Fano” di Spilimbergo e realizzato col sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia, Città di Spilimbergo, Fondazione Friuli, col patrocinio di Città di Spilimbergo e Spilimbergo Città del Mosaico, con partner di progetto il Comune di Forni di Sopra, FVG Orchestra, USCI FVG, Centro di accoglienza e di promozione culturale Ernesto Balducci ODV, Conservatorio “Gaetano Donizetti”, Opera Prima Wien, Univerza v Ljubljani, Dramsam – Centro Giuliano musica antica, Pro Spilimbergo, Associazione Nuovo Corso Spilimbergo. La nuova e seconda edizione del festival Come L’Acqua De’ Fiumi che si svolgerà dal 22 al 31 ottobre, è stata presentata oggi, martedì 13 ottobre, nel corso di una conferenza stampa online a cui hanno partecipato l’assessora alla cultura della Regione, Tiziana Gibelli, la vicesindaco e assessora alla cultura del comune di Spilimbergo, Ester Filipuzzi, insieme con Giulia Battistella, presidente dell’Istituto “Fano”, ed Enrico Cossio, direttore artistico del festival. Nel suo saluto iniziale, Gibelli ha espresso il suo apprezzamento per un festival che conferma la capacità e la volontà dimostrata da sempre dall’Istituto “Fano” di creare connessioni con altri territori e altri enti al fine di produrre iniziative di valore. Filippuzzi, da parte sua, ha ricordato quanto l’Istituto sia, ancora una volta, e anche con l’evento Come L’Acqua De’ Fiumi, protagonista attivo della vivacità culturale di una cittadina che negli anni ha ospitato e accolto centinaia di bambini e ragazzi da tutta Italia ed Europa in occasione dei corsi di perfezionamento musicale a loro dedicati.
“Siamo convinti – ha affermato Battistella, nel suo saluto iniziale – che la cultura e la conoscenza siano il motore fondamentale di questo cambiamento e del mondo nuovo, più umano e sostenibile, che ne può derivare. L’impegno dell’Istituto nella formazione dei giovani alla cultura musicale, ha una storia ventennale, e può essere considerato a tutti gli effetti la dimostrazione di questa nostra convinzione, che vede la formazione come veicolo di trasformazione. Con riferimento a Come L’Acqua De’ Fiumi, attraverso le voci e la musica degli ospiti che abbiamo invitato cercheremo di contribuire a dare una risposta ai nostri bisogni più profondi e aiutarci a comprendere e a partecipare alla trasformazione in atto”. A fronte dell’emergenza sanitaria internazionale, gli organizzatori di Come L’Acqua De’ Fiumi, oltre a modificare il periodo di svolgimento, slittando da giugno a ottobre, hanno preferito abbandonare, per questa edizione, la formula itinerante e concentrare tutti gli appuntamenti del festival in un’unica area, quella di Spilimbergo appunto (fatta eccezione, per il Centro “Balducci” di Zugliano, a due passi da Udine, che ospiterà uno degli appuntamenti in programma).
“Il festival – ha spiegato il direttore artistico, Cossio – si articolerà in sette appuntamenti che approfondiscono il tema del cambiamento e danno spazio anche al concetto a esso collegato di fine, inteso come rinascita. Sette appuntamenti che sono pensati e destinati, come sempre, al pubblico di curiosi, appassionati e cultori tanto della musica quanto del libero pensiero. Verrà riproposta l’idea vincente di unire un incontro di parola ad una performance musicale di alto livello: il risultato include sette appuntamenti afferenti a diversi ambiti e discipline (come ad esempio musica e musica popolare, psicologia, storia, comunicazione) e centrati sui alcuni dei temi più attuali della contemporaneità grazie alla voce e alla musica di relatori e artisti che apprezziamo e che riteniamo speciali per la loro capacità di interpretare il nostro tempo”.
Altra novità di rilievo che caratterizza questa seconda edizione del festival, è la modalità di fruizione degli appuntamenti: “nel rispetto delle norme di contenimento del Covid-19, infatti – ha proseguito Cossio – ai sette incontri sarà possibile accedere solo previa prenotazione online obbligatoria; alcuni saranno anche trasmessi in live streaming, consentendo così di allargare la comunità del festival e, perché no, anche di ampliare lo spazio del dialogo col pubblico. L’idea e la pratica della condivisione sono per noi fondamentali – ha chiuso Cossio – ed è per questo che Come L’Acqua De’ Fiumi rappresenta uno straordinario ponte che unisce fra loro le persone, rispondendo così a una responsabilità sociale di cui l’interlocutore è la società intera”. Come detto, sono sette gli appuntamenti dell’edizione, tutti a ingresso libero e con capienza limitata. La prenotazione è obbligatoria ed è possibile tramite la compilazione e l’inoltro del modulo disponibile sul sito www.istitutofano.com Ecco, dunque, passati in rassegna tutti gli appuntamenti che costituiscono il programma della nuova edizione del festival Come L’Acqua De’ Fiumi.
Giovedì 22 ottobre, alle ore 18:30, presso il Teatro Miotto di Spilimbergo, l’inaugurazione del festival vedrà come protagonisti Angelo Floramo, Mauro Daltin e Alessandro Venier che animeranno un incontro dal titolo Come l’acqua de’ fiumi: il racconto di un viaggio, nel corso del quale presenteranno Il fiume a bordo, un cortometraggio dal sapore “amarcord” con la regia di Alessandro Venier realizzato in occasione della prima edizione, tutta itinerante, del festival. Alle ore 21:00, presso il Duomo di Spilimbergo, seguirà il concerto di apertura del Coro giovanile regionale USCI FVG con al direzione di Mirko Ferlan. Venerdì 23 ottobre, alle ore 20:30, al Teatro Miotto, la musica popolare sarà omaggiata nel corso dell’incontro Che fine ha fatto la villotta? con Alessio Screm, docente e giornalista, e DJ Tubet. Si esibiranno, con una regia tutt’altro che scontata e ricca di sorprese, i musicisti dell’Orchestra di fiati “Istituto Fano” con la direzione di Enrico Cossio, ed eseguiranno musiche originali di Carlo Corazza, Rudy Fantin, Paolo Frizzarin, Emiliano Gusperti, Renato Miani, Riccardo Pes, Dj Tubet: tutti autori che hanno voluto interpretare a modo loro questa forma polifonica di origine friulana che sembra essere più viva che mai!
Sabato 24 ottobre, alle ore 20:30 presso il Teatro Miotto, i riflettori punteranno sulla psicologia con l’incontro Punto e a capo. Saper porre fine che vedrà l’intervento di Ernesto Gianoli, docente e psicoterapeuta, chiamato a mettere a fuoco le possibilità di affrontare la chiusura e di dare valore e qualità all’esperienza della rinascita e del cambiamento. L’incontro sarà arricchito dalle musiche di Slide&Friends Ensemble, con la direzione dell’artista internazionale Simon Hogg. Domenica 25 ottobre, alle ore 20.30 presso il Teatro Miotto, il musical sarà protagonista della serata nell’evento dal titolo Il Musical: killer o evoluzione dell’Opera? Dirà la sua il docente e giornalista Marco Maria Tosolini e si esibirà la FVG Orchestra – Orchestra regionale del Friuli Venezia Giulia con la direzione di Paolo Paroni, dando forma a un viaggio che metterà a confronto la potenza di Verdi con la carica rock del Jesus Christ Superstar, attraverso i temi dell’amore, della rabbia e della redenzione che emergono dalle partiture.
Lunedì 26 ottobre, alle ore 20.30, presso il palazzo Tadea di Spilimbergo, un incontro tutto dedicato alla storia di Aquileia, dal titolo Quei maledetti veneziani…La fine del Patriarcato di Aquileia ad opera della Serenissima, sarà condotto da Angelo Floramo e musicato dall’Ensemble Dramsam e creerà un ponte con il passato del nostro territorio per riflettere su come, ancora una volta, la fine sia anche occasione preziosa di movimento e trasformazione.
Venerdì 30 ottobre, alle ore 20.30, al Centro Balducci di Zugliano, una nuova pagina di riflessioni sull’attualità e i temi del presente sarà scritta dallo scrittore e filosofo Marco Guzzi nel corso di un dialogo con Pierluigi di Piazza. Le musiche saranno a cura di Ensemble Opera Prima Wien, in quello che si presenta come uno degli appuntamenti più attesi per la profondità delle voci chiamate a intervenire. Sabato 31 ottobre, alle ore 20.30, il rientro al Teatro Miotto segnerà la tappa di chiusura del festival con un appuntamento dedicato alla Comunicazione. La sociolinguista Vera Gheno, terrà un intervento dal titolo Forme di divismo linguistico, viaggio a ritroso dagli influencer alle stelle del muto.
La musica sarà curata dalla Zerorchestra che in questa occasione musicherà Show People (1928) di King Vidor.