Peggio di così, non poteva andare. Un po’ meglio di così, forse, poteva essere pensata. Per qualcuno è forse una goccia in quell’oceano che rischia di essere la recessione globale, ma il settore cultura e spettacoli, assieme a tutto il tempo libero e l’entertainment, rappresentano una fetta importante dell’economia italiana e quindi di quella regionale. Il Decreto legge del 4 marzo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che prevede ulteriori misure per il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del virus COVID-19, stabilisce all’Art. 1/b la sospensione fino al 3 aprile di tutte “le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”.
Tradotto: dopo lo stop di una settimana deciso a livello regionale fino al 1° marzo, tutto quello che era quasi regolarmente ripreso lunedì 2, si è interrotto mercoledì 4. Tre giorni di normalità, o quasi, per teatri, concerti, cinema e musei, prima del nuovo – e prolungato – stop, che lascia aperta una porta ad alcune deroghe: teoricamente, se teatri, sale da concerto, cinema e musei riescono a garantire la “distanza di sicurezza” di un metro fra gli spettatori, possono restare aperti. Ma nei primi due casi, visto che c’è da tutelare anche la sicurezza degli stessi artisti, è impossibile. Quindi tutto si ferma: gli enti principali in regione hanno subito annunciato lo stop a tutte le attività. Piccoli e grandi eventi, dai concerti e spettacoli delle star (breve elenco di una sola settimana: Bugo, Nomadi, Cesare Basile, Emma Dante, Silvio Orlando Michele Serra, Arturo Brachetti, Simone Cristicchi…) alle serate di livello locale, ma di grande importanza (citiamo solo il Mac Day per lo scomparso Claudio Macoritto o il festival in rosa ‘Women in music’). Tutto chiuso. E il danno economico immediato, a questo punto, non è neanche il problema peggiore.
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