Fino al secolo scorso, il Friuli al cinema si vedeva solo in pellicole di ambientazione bellica o giù di lì (da La grande guerra a Porca vacca), o Maria Zef, mentre la zona di Trieste usava la sua posizione come set per produzioni ambientate anche in altri Paesi. Da qualche anno tutto è cambiato: grazie al Fvg Film Fund, ma soprattutto alle scelte vincenti di registi come Salvatores, Bellocchio, Molaioli, la regione è diventata un unico, grande set per produzioni nazionali e internazionali.
Certo, al di là di ambientazioni necessariamente friulane (come il crime Il mostro di Udine), la presenza della Fvg Film Commission è un solido sostegno alla scelta, visto che finanzia le produzioni girate qui con contributi fino a 280 mila euro, previsti per chi effettua più di 72 giornate di riprese, e poi a scalare, con soldi anche per documentari, corti e video musicali (fino a 30 mila euro), oltre ai servizi gratuiti di ricerca delle location, scouting, sopralluoghi, permessi…
Nel 2018 era stato battuto ogni record, con 38 produzioni sul territorio, 633 giornate di riprese e un indotto oltre i 16 milioni. E una novità: se fino a un paio di anni fa, Trieste era il set prediletto dalla quasi totalità delle produzioni finanziate, la scelta si è allargata a molte location della regione: pensiamo a Rocco Schiavone a Cividale o al Commissario Montalbano a Venzone, Aldo Baglio a Tarvisio, il secondo capitolo di Alba a Piancavallo, con le conferme per il capoluogo regionale de La porta rossa e il ritorno di Salvatores per Se ti abbraccio non aver paura.
Alcuni di questi lavori non sono ancora stati trasmessi – come le 12 puntate di Volevo fare la rockstar di Matteo Oleotto, con Giuseppe Battiston, girato sul Collio – e già son quasi pronte le produzioni di un 2019 che rischia di essere ancora più ricco dell’anno precedente. Facciamo i conti: i fondi stanziati per promuovere la regione con lungometraggi, film di animazione, film tv, serie tv e per il web sono quasi 1,8 milioni, cui si aggiungono 230 mila per documentari, corti e videoclip. Non tutte le produzioni, è chiaro, portano grandi stelle, ma sono vitali per l’indotto, se si tiene conto di pernottamenti, impiego di professionisti locali, ecc.
Il massimo del contributo quest’anno (280 mila euro) è andato alla seconda serie della fiction gialla di Canale 5 Il silenzio dell’acqua, interpretata da Ambra Angiolini e Giorgio Pasotti, ambientata in un paese immaginario, con le riprese a Muggia e Duino. Nella seconda ‘fascia’, quella da 150 mila euro, la commedia chic di Matteo Oleotto Al posto delle stelle, girata a Udine e Gorizia, con tanti attori della regione, e Riders, quarta serie di un ciclo di film Tv Rai (Purché finisca bene), prevista a Trieste. Restano in lavorazione, tra gli altri, Small Body di Laura Samani, annunciato a Marano Lagunare, Tolmezzo e altre località della Carnia, e Due, l’esordio alla regista di Battiston con la sua nuova società Rosamont.
Il capoluogo regionale resta la location prediletta: i Manetti Bros ci hanno girato alcune scene di Diabolik e torneranno a novembre. Checco Zalone ha catalizzato l’attenzione dei curiosi, a fine agosto, per le scene di Tolo Tolo, come sta facendo in questi giorni Alessandro Gassmann con Non odiare (che prevedeva scene anche a Fusine). Niente di paragonabile allo shock di chi si è trovato Samuel Jackson in piazza Unità, mesi fa, per la produzione hollywoodiana Come ti ammazzo il bodyguard, che si è portata a casa 70 mila euro: più o meno, un millesimo del cachet della star…
Hollywood Fvg, non più solo Trieste
Per chi effettua più di 72 giornate di riprese, a disposizione 280mila euro. Il maggior sostegno finanziario a una fiction gialla di Canale 5
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