La Stagione di Prosa inizia l’anno nuovo con uno spettacolo “off” dalla rassegna “AltroTeatro” dedicata alla drammaturgia contemporanea: Cabe – A VHS Elegy , in scena venerdì 14 gennaio, alle 20.45. Scritto e interpretato dalla monfalconese Giulia Bean, è un’elegia danzata, un atto unico che interseca movimento e narrazione per raccontare, attraverso un groviglio di ricordi che affiorano dal ritrovamento di un archivio di videocassette, il legame fra la protagonista e il padre scomparso ma anche il senso dell’essere, oggi, genitore.
A dieci anni dalla scomparsa del padre Carlo Bean (nome d’arte Cabe), Giulia riscopre il suo archivio composto da 349 videocassette, numerate solamente sulla costa laterale, per lo più di film registrati dalla televisione. Forse solo Cabe sapeva l’ordine segreto di questo progetto, o forse non c’era nessun ordine. Da cassette monotematiche su Woody Allen, a cinepanettoni e film selezionati al festival di Cannes, o ancora Kurosawa e un porno fine anni Ottanta. Un tentativo di “inscatolare” il presente in questo archivio che si avvicina molto alle Time Capsules di Andy Warhol, che nei suoi ultimi tredici anni di vita ha puntigliosamente catalogato e preservato oggetti di varia natura in oltre 600 scatole contenenti più o meno 300.000 oggetti. All’interno di queste Time Capsules sono conservate le cose più disparate: biglietti di gallerie, pubblicità postali, cibo in scatola, lettere dei fan mai aperte, un piede mummificato, oggetti usati e oggetti ancora nelle confezioni originali. Nell’”ecosistema Cabe” di archivi danzati su nastro magnetico coabitano, assieme ai film, i ricordi della memoria collettiva, generazioni di padri e figlie attraverso un intreccio di racconti identitari. La domanda che muove la ricerca coreografica della Bean è: cosa rimane di noi negli oggetti che lasciamo? Cosa definire del padre attraverso il suo archivio? È possibile trovare un archetipo di paternità in un archivio personale?
La resa scenica di questo processo sul tema della paternità è la creazione di un universo parallelo, una quarta dimensione che intende andare oltre la quarta parete, in cui coabitino il movimento e una vallata di videocassette. In un mondo ricoperto di plastica e nastro magnetico nasce Cabe, una creatura senza tempo che vive nella memoria e accompagna il pubblico in questo ultimo viaggio tra diapositive di famiglia, filamenti di nastri magnetici, elenchi di film, schedari emotivi. Tutti questi elementi diventano reliquie da custodire gelosamente. Il movimento e la parola si intrecciano. Pubblico e interprete diventano, insieme, archeologi alla ricerca di quel luogo cerebrale intorno al cuore del ricordo.
I biglietti sono in vendita presso la Biglietteria del Teatro, l’ERT di Udine, i punti vendita Vivaticket e su www.vivaticket.it; la Biglietteria accetta prenotazioni telefoniche (tel. 0481 494 664, da lunedì a sabato, ore 17.00-19.00). Sono inoltre aperte le prevendite per tutti gli appuntamenti in cartellone nei mesi di gennaio, febbraio 2022.