Venerdì 21 febbraio alle 20.45 in scena “La Scimmia”, di e con Giuliana Musso ispirandosi a Franz Kafka. Supervisione drammaturgica Monica Capuani, musiche originali composte ed eseguite da Giovanna Pezzetta, produzione La Corte Ospitale.
La scimmia nasce nel 1917 da Franz Kafka ed è il racconto di come gli individui si siano adattati ai modelli proposti dai nazionalismi con un sistema culturale violento, dominante e pericoloso. Unica sopravvissuta ad una battuta di caccia, la scimmia abbandona la vita nella foresta, dimentica se stessa per sopravvivere alla violenza, si adatta imitando gli umani, imparando il linguaggio e rinunciando all’esperienza e alla chimica del proprio corpo. La perdita di sé, dell’autenticità e della coerenza coincidono con la conquista della razionalità che reprime i bisogni primari dell’individuo. Il monologo è il racconto di una strategia di sopravvivenza che prevede la perdita di se stessi e del proprio sentire nel corpo; è la descrizione dell’iniziazione alle regole del gioco del patriarcato, che impone l’abbandono all’intelligenza del corpo, al sapere dell’esperienza e dell’emozione. Il parallelo tra la scimmia e l’uomo sottende il percorso della rinuncia che è drammatica, perché senza la voce interiore come si può esprimere l’intelligenza empatica che è indispensabile alla sopravvivenza?