Teatralmente festeggia la primavera a modo suo, con gli “assaggi” dal Friuli…
All’ottava edizione, la rassegna può contare sull’ulteriore crescita di un consolidato pubblico, conquistato in questi anni grazie alla collaborazione con i partner di EtaBeta Teatro, UTEA, Pro Villa d’Arco, Ciavedal, Ortoteatro e Pro Cordenons.
Il sempre prezioso sostegno dell’amministrazione comunale e dell’assessorato alla cultura conferma l’intenzione di ampliare il programma con le prossime edizioni.
Un programma di tre spettacoli, uno Scappino in commedia dell’arte, rivisitazione in maranese del popolare testo di Moliere proposto dall’Assemblea Teatrale Maranese, a seguire la speciale serata friulana, come da tradizione, con una divertente e originale commedia, scritta per la compagnia, che racconta le vicende di un improbabile Gildo, emigrante-imprenditore friulano che raggiunge il sogno americano grazie al frico. Si concluderà con la comicità sociale di Paradiso 3×2, spettacolo replicatissimo della compagnia di casa, il quale racconterà, in un rapido avvicendarsi di personaggi, il mondo del consumismo.
Sabato 16 marzo, Assemblea Teatrale Maranese di Marano Lagunare, in scena LE ASTUZIE DI SCAPPINO da Moliere drammaturgia e regia di Giuliano Bonanni.
Il testo “Les fourberies de Scapin” di Moliere, presentando struttura e personaggi di un canovaccio di commedia dell’arte è stato fertile terreno per la compagnia, nota per il proprio carattere dialettale e popolare, per una rivisitazione che ha trovato nelle maschere di “commedia” la chiave di lettura scenica del testo. La trama si sviluppa intorno ad un matrimonio segreto. Argante e Geronte, i vecchi della situazione, assumono le fattezze del ben noto avaro Pantalone; i servi Scappino e Silvestro diventano una trasposizione dell’astuto Arlecchino e dello sciocco Zanni, pronti a creare e risolvere problemi agli innamorati Ottavio e Leandro e alle innamorate Giacinta e Florinda.
La pluripremiata Assemblea Teatrale Maranese è un riferimento per il teatro friulano che propone la “commedia” con uno stile davvero originale ma ugualmente aderente alla tradizione; protagonista il “maranese”, ma sempre intrecciato con piccoli scherzi linguistici.