E’ il titolo del recital di Sebastiano Gubian, un giovane pianista di grande talento del nostro Friuli, che inaugura domenica 17 ottobre alle 11 nella prestigiosa Sala Beethoven di via del Coroneo 15 un ciclo di appuntamenti musicali ‘Pian’aperitivo’.
Dante ha per secoli ispirato artisti di ogni genere. Specialmente nell’Ottocento, in cui il gusto per il Medioevo e per la riscoperta dei suoi più insigni rappresentanti si traduce in Franz Liszt in una rappresentazione del grottesco e del macabro, alternata a una sognante e apollinea declamazione da Dolce Stil Novo. Dante, così come Petrarca, diventa un pretesto per aprire squarci di fantasia libera ed espressiva, sulla scorta dell’insegnamento antico: la poesia lirica è essenzialmente musica.
Il tema dell’amore, in una accezione premoderna e antiborghese, totalizzante, diventa protagonista e getta un ponte tra lo stile poetico dei preumanisti e la wagneriana morte di Isotta, tra gli episodi più riusciti delle trascrizioni operistiche del compositore ungherese.
A completare il quadro il tripartito “Preludio, Corale e Fuga” di Franck, perfetta allegoria dell’ascesa mistica. Un brano denso di devozione e austerità religiosa che rimanda al tema del viaggio attraverso i regni dell’aldilà del sommo poeta.
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