È mancato, all’età di 74 anni, Gianni Mura, importante giornalista, scrittore e amico del Friuli. Una penna storica di Repubblica dalla scrittura raffinata, ma allo stesso tempo di grande impatto.
Spesso Mura era stato ospite della nostra terra in occasione del Premio Nonino, della fiera “Cormons Libri” e per poter vedere la nazionale italiana quando ha giocato a Udine. Era, infatti, esperto di calcio, ma anche appassionato di ciclismo, specialmente al Tour de France e al Giro d’Italia, e dell’enogastronomia.
Nella nostra regione è ricordato anche per avere portato sulla stampa nazionale il grosso problema riguardante la concentrazione di impianti di smaltimento e l’annesso inquinamento nella zona di Firmano nel comune di Premariacco. Sicuramente il suo contributo è stato da stimolo per far conoscere la problematica a un pubblico più ampio e per sollecitare chi di dovere a prendere dei provvedimenti adeguati; infatti, in un momento successivo alla pubblicazione dell’articolo, è stato predisposto un finanziamento regionale da 1 milione di euro.
Il giornalista è stato anche protagonista di un episodio curioso legato ai tifosi dell’Udinese. Negli Anni ’90, alcuni ultras del Parma avevano rubato, durante una partita nello stadio emiliano, la bandiera bianconera con la “U” rossa di uno storico tifoso friulano, un uomo anziano e cieco che aveva viaggiato per l’Italia e l’Europa per seguire la sua squadra del cuore.
Mura, colpito da questa vicenda, ha continuato a dare valutazioni negative al pubblico parmigiano sulla sua rubrica sportiva fino a quando la bandiera non è stata finalmente restituita al proprietario che, poco tempo dopo, era riuscito a tornare in possesso dell’amato simbolo.
Gianni Mura, quindi, con azioni incisive come quella riguardante le discariche di Firmano, ma anche con gesti affettuosi come la storia del tifoso dell’Udinese, era entrato nel cuore dei friulani, che oggi lo ricordano con affetto.