Giornata storica per il Giro d’Italia in Friuli Venezia Giulia. Per la prima volta nei suoi 103 anni di storia, oggi una tappa è partita da un aeroporto militare, la base di Rivolto, sede del II Stormo dell’Aeronautica Militare e casa delle Frecce Tricolori.
Ancora una volta si rinnova la sinergia tra le Frecce Tricolori e il Giro d’Italia. Già nel recente passato, infatti, il rosa della competizione ciclistica si è unito al tricolore della Pan: nel 2009 la carovana del Giro aveva attraversato la pista della base aerea friulana e nel 2014 le Frecce Tricolori avevano sorvolato Trieste in occasione dell’arrivo dell’ultima tappa. Quest’anno i fumi tricolori degli MB-339 della Pattuglia Acrobatica Nazionale hanno aperto la tappa di montagna che dall’aeroporto militare di Rivolto correrà fino a Piancavallo, salita che ieri è stata ufficialmente intitolata a Marco Pantani.
Corridori con il naso all’insù a seguire le esibizioni della Pan nel cielo, prima dello start ufficiale alle 11.05, dato dal Comandante del II Stormo, il colonnello Marco Bertoli. La corsa ha passato il km 0 alle 11.28 con il gruppo forte di 141 corridori. Non partito il dorsale numero 207 – Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates).
Un percorso lungo 185 chilometri che rappresenta la prima delle due tappe friulane. Dopo la sosta di domani, martedì 20 ottobre si correrà la Udine San Daniele del Friuli, 229 chilometri.
Quella che i corridori affrontano oggi è la prima vera tappa di montagna, con ampi tratti di discesa o pianeggianti tra le salite. Lungo il percorso i campioni delle due ruote se la vedranno con il GPM del Sella Chianzutan, per poi arrivare in discesa fino a Tolmezzo. Segue il GPM di Forcella di Monte Rest, con gallerie e numerosi tornanti a salire e a scendere. Ancora una discesa per arrivare al GPM di Pala Barzana.
Ancora una discesa impegnativa, seguita da una galleria di oltre quattro chilometri in leggera discesa, poi il percorso diventa pianeggiante fino ad Aviano. Qui partono gli ultimi 15 chilometri, tutti in salita. Primi 10 chilometri molto ripidi sempre attorno al 9% con punte del 14%. Al km 10.9 la strada spiana e scende leggermente per ricominciare a salire (si attraversa una galleria paravalanghe) con pendenze più moderate (max 8%). Ultimo chilometro piuttosto articolato sempre leggermente a salire. Arrivo su ampia semicurva all’1.5% di 100 metri, largo 7,5 metri su asfalto.
I COMMENTI. “Una tappa che entrerà negli annali non solo perchè disputata in una situazione di emergenza sanitaria ancora in atto ma anche per l’unicità del luogo individuato dagli organizzatori per l’avvio della frazione”, ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga.
Assieme al vicegovernatore Riccardo Riccardi e a vari esponenti dell’esecutivo, Fedriga ha assistito alle operazioni preliminari che hanno visto i corridori firmare il libro gara per poi schierarsi lungo la pista di decollo per assistere il passaggio degli Aermacchi B-339 che hanno rilasciato in cielo il fumo tricolore.
“Quello di oggi – ha detto il governatore – è un evento straordinario che lascerà un segno nella storia del Giro d’Italia. Organizzare una partenza all’interno di una base militare è una cosa più unica che rara, resa ancora più complessa – purtroppo – a causa dell’emergenza Coronavirus. Anche se la presenza del pubblico è stata ridotta per garantire che la manifestazione si potesse svolgere in totale sicurezza, l’affetto degli appassionati non è venuto meno. Per questo motivo la Regione rivolge un doppio plauso agli organizzatori che, nonostante le mille difficoltà, sono riusciti comunque a portare a compimento un evento che ci darà una visibilità internazionale, grazie anche la fascino dello spettacolo garantito dalle Frecce tricolori”.
Sulla linea di partenza c’era anche il capo della Polizia e direttore generale della Pubblica sicurezza, il prefetto Franco Gabrielli, che prima di dare il via alla gara, ha avuto modo di incontrare per un saluto il governatore. Fedriga ha poi dovuto annullare le altre presenze programmate lungo la tappa perché impegnato nelle videoconferenze con il Governo sull’evoluzione della pandemia e la valutazione delle contromisure da mettere in atto.
Dal canto suo il vicegovernatore ha posto in evidenza il fatto che la presenza del Giro d’Italia in Friuli Venezia Giulia sia l’esempio della possibilità, con le giuste precauzioni, di convivere con il virus. “Nonostante l’emergenza ancora in atto – ha detto Riccardi – manifestazioni come queste ci fanno capire la necessità di andare avanti con la vita di tutti i giorni nel modo più normale possibile, mantenendo il rispetto di alcune fondamentali precauzioni. Non possiamo negare che ora vi siano delle difficoltà oggettive ma con il buon senso, intelligenza, equilibrio e determinazione anche queste situazioni possono essere affrontate a testa alta e vinte”.
“Uno spettacolo unico, come solo il connubio Giro d’Italia-Frecce tricolori poteva regalare alla nostra comunità e che è già storia”. Sono parole d’emozione, quelle espresse dal presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin. “L’essere riusciti nell’impresa di abbinare questi due simboli di orgoglio italiano – ha detto ancora Zanin -, l’uno a terra con l’agonismo particolare del Giro e che con le sue tappe lega tutta la Penisola, l’altro in aria dove non è mancato il tricolore, dipinto dai fumi dei jet della Pan, è stato un’intuizione vincente di cui dobbiamo essere fieri”.
“Il valore simbolico è indubbiamente straordinario e che questo avvenga in Fvg – ha rimarcato il presidente – dimostra l’eccellenza e l’alto livello di serietà e capacità della nostra Regione e della nostra comunità nel contesto Paese Italia. Altro aspetto che tengo a sottolineare è che, sebbene il Giro si sia svolto in autunno causa Covid, la tenacia con cui è stato voluto e organizzato anche in Friuli ha fatto superare ogni ostacolo. L’abnegazione tipica del ciclismo, la fatica a cui sono abituati i corridori, rispecchiano i sentimenti della nostra popolazione nel saper andare oltre prove molto dure e a cui aggrapparci per uscire da questo periodo incerto e buio”.
Non da ultimo, per Zanin c’è il legame tra pianura e montagna, dove il sostegno dell’una non pregiudica il sostegno dell’altra: “Se l’attenzione partita da Rivolto è stata tanta, non da meno sarà quella all’arrivo della tappa, a Piancavallo. E poi martedì con Udine-San Daniele. Si tracciano, così, linee che uniscono idealmente la nostra cultura, il nostro paesaggio, la nostra economia in un contesto di sviluppo regionale”.