Il Tribunale federale della Fidal, la Federazione italiana di atletica leggera, ha assolto l’organizzatore del Trieste Running Festival e presidente di Apd Miramar, Fabio Carini, dalle accuse di discriminazione razziale nei confronti di atleti africani. Carini è stato assolto con la formula “perché il fatto non sussiste”. Carini era accusato di avere fatto “passare il messaggio, contrario ai valori della Fidal e del Coni, di un’esclusione dovuta a motivi razziali” e “di avere omesso di comunicare alla Procura federale quanto di sua conoscenza in merito allo sfruttamento di atleti di origine africana”.
Durante la presentazione della manifestazione, lo scorso maggio, Carini aveva reso noto di non aver ingaggiato come “guest runner” gli atleti africani in quanto sfruttati dai propri manager. La decisione era stata revocata dopo le accuse di razzismo e dopo violente polemiche a livello nazionale e internazionale.
Per Carini, la sentenza della Fidal riabilita l’immagine del Trieste Running Festival. “Attraverso le mie parole – ha ribadito oggi Carini – abbiamo voluto sensibilizzare il mondo sportivo, e non solo, rispetto alla necessità di normare, verificare, riequilibrare e garantire i valori etici ed economici che contraddistinguono la pratica lavorativa della corsa a livello professionale”.