Uno dei settori più colpiti dall’inizio della pandemia sono le palestre, completamente chiuse da otto mesi, ovvero dal 24 ottobre 2020. Non è stata ‘risparmiata’ la TopKickBoxing & Muaythai di Feletto Umberto. Fondata nel 1994 dal maestro Lucio Collovigh, ha iniziato la sua storia con pochi appassionati ma negli anni è cresciuta, diventando una delle prime accademie che ha fatto conoscere kick boxing e gli sport da combattimento moderni in Friuli. Grazie alle vittorie in campo nazionale e internazionale del maestro e dei suoi atleti, si è fatta notare dall’intero panorama della kick boxing, affermandosi tra le prime accademie degli sport da combattimento.
Una volta terminata la sua carriera sportiva, dopo aver conquistato diversi titoli mondiali ed europei, Collovigh si è dedicato completamente alla crescita della sua palestra, creando un ottimo team di agonisti, che hanno regalato al Friuli trofei, titoli e riconoscimenti. Tra loro Elisa Qualizza, cinque volte campionessa mondiale professionisti e due volte campionessa europea professionisti di kick boxing e muaythai. Ma anche un importante team di amatori, persone di tutte le età, dai professionisti nei più disparati settori alle casalinghe a chi lavora part time che, finita la giornata lavorativa, correvano in palestra, chi in divisa, chi in giacca e cravatta… ma tutti con il borsone e i guantoni da boxe! Per non dimenticare il numerosissimo team dei più giovani, dai bimbi di tre anni ai grandi tra i 15 e 18 anni. Tutti in palestra con un unico obiettivo: allenarsi e divertirsi!
“Siamo stati i primi a chiudere – incalza Collovigh – e saremo gli ultimi ad aprire. E’ incredibile, apriranno prima gli stabilimenti balneari di noi. E’ una situazione drammatica, in quanto abbiamo già perso l’intero anno sportivo. Ci hanno chiusi appena è iniziata la stagione sportiva e ora ci riaprono quando ormai la stagione sta per concludersi”.
“Noi a giugno diminuivamo drasticamente il lavoro, gli allenamenti e gli ingressi, ora ci troviamo a riaprire a giugno, dopo otto mesi di chiusura forzata. Sono stati mesi lunghi e colmi di ansia. Le spese sono continuate, gli aiuti dello Stato sono stati davvero pochi e, soprattutto, non abbiamo lavorato. A questo si aggiunge il fatto che al momento della riapertura, gli atleti già iscritti chiederanno di recuperare i mesi dell’abbonamento pagato di cui non hanno potuto usufruire…”.
“Sarà molto dura, perché la gente ancora per un po’ non si fiderà a tornare in palestra. Ma il mio impegno è quello di non mollare: riaprirò e cercherò di non deludere nessuno, mi inventerò qualcosa di nuovo! D’altronde la kick boxing insegna proprio a non mollare mai!”.