E’ ufficialmente iniziato il conto alla rovescia per le Paralimpiadi di Tokyo 2020 che, dopo un anno di attesa, dal 24 agosto al 5 settembre, faranno vivere nuovamente le emozioni del grande sport.
Un’attesa che arriva sull’eco delle imprese azzurre alle Olimpiadi, che hanno regalato all’Italia ben 40 medaglie, tra le quali lo splendido oro del quartetto dell’inseguimento a squadre di ciclismo su pista del bujese Jonathan Milan, con Francesco Lamon, Simone Consonni e Filippo Ganna, e le due medaglie di bronzo che portano la firma del pordenonese Mirko Zanni nel sollevamento pesi 67 chili (con un punteggio totale di 322, nuovo primato nazionale) e Mara Navarria, la mamma-campionessa di Carlino che ha trascinato l’Italia della spada assieme a Rossella Fiamingo, Federica Isola e Alberta Santuccio.
Spenta la Fiamma olimpica, è pronta ad ardere quella delle Paralimpiadi, che per l’Italia iniziano già con numeri record. Saranno, infatti, 113 (il 14,14% in più rispetto a Rio 2016) gli azzurri che parteciperanno alla massima competizione internazionale in 15 discipline, con una presenza femminile superiore a quella maschile (60 atlete e 53 atleti), pari al 53,1%. La squadra italiana a Tokyo, capitanata dai due portabandiera Beatrice Vio (scherma) e Federico Morlacchi (nuoto), ha un’età media di 33 anni. Gli azzurri puntano a migliorare il risultato di Rio: 39 medaglie complessive conquistate (10 ori, 14 argenti, 15 bronzi) e nono posto nel medagliere.
Nella squadra azzurra non mancheranno i portacolori Fvg. Grandi attese, nel tennis tavolo, per Giada Rossi. Classe 1994, tesserata con la Polisportiva San Giorgio Porcia, la campionessa di Zoppola, infatti, è chiamata a bissare il bronzo conquistato a Rio 2016 nel singolo femminile categoria 1-2.
L’avvicinamento a Tokyo per la pongista friulana – vittima di un incidente in piscina nel 2008 che l’ha costretta in sedia a rotelle – è stato tutt’altro che semplice, tra vari problemi fisici che, a un certo punto, avevano quasi messo in discussione la sua partecipazione. Ma Giada, con la sua forza, ha superato gli ostacoli e ora è pronta a far sventolare nuovamente il tricolore.
Un altro atleta chiamato a confermarsi è Andrea Tarlao, bronzo a Rio 2016 nel ciclismo su strada. Goriziano classe 1984 e portacolori delle Fiamme Azzurre, Tarlao è azzurro paralimpico in seguito a complicazioni al parto: soffre di una paresi del braccio sinistro che compie dei movimenti, ma non ha più sensibilità. Il ciclismo è una passione di famiglia (padre dilettante e mamma ex commissario di gara Fci): ha cominciato a praticarlo fin da giovanissimo, vestendo per la prima volta la maglia della nazionale paralimpica nel 2010.
Il nonno Aldo, canottiere, con il ‘Due con’ era stato argento alle Olimpiadi di Londra 1948 e quarto a quelle di Helsinki 1952. Bancario, appassionato di numismatica e computer, vive con Samanta e ha un figlio, Manuel. Anche per loro lo vedremo macinare a tutto gas i chilometri sulle strade giapponesi, a caccia di una medaglia.
Sempre su strada, ma nell’handbike, vestirà l’azzurro Katia Aere. Classe 1971, originaria di Spilimbergo, è infermiera professionale ed è sposata con Giuseppe. Da adolescente aveva coltivato una grande passione per l’atletica leggera, nel salto in alto e nella corsa a ostacoli, prima che un problema alle caviglie la costringesse a smettere. Nel 2003 un’improvvisa malattia autoimmune ne mina il fisico e la obbliga a cure lunghe e complesse. Tra le terapie consigliate c’è anche l’idrokinesi, che inizialmente Katia rifiuta a causa della sua fobia per l’acqua. Ma una volta superata la paura, il suo mondo si capovolge. Impara a nuotare a 40 anni, le piace, diventa agonista e inizia a sbaragliare il campo, conquistando record su record e incamerando 28 titoli italiani in vasca. Iniziando così a sognare le Paralimpiadi.
Il sogno si alimenta quando, nell’estate 2018, una cara amica l’accompagna a Maniago, le presenta Alex Zanardi e lo staff di Obiettivo3. L’emozione che le regala provare l’handbike la porta indietro di quasi 20 anni, la sensazione del vento che soffia in faccia la conquista subito e la convince ad affiancare agli allenamenti in piscina, anche quelli con l’handbike. Che le hanno regalato l’emozione di volare in Giappone.
Non sarà al via, invece, Michele Pittacolo. Classe 1970, il pluricampione del mondo di ciclismo paralimpico e bronzo a Londra 2012 ha visto sfumare all’ultimo la convocazione per la sua terza edizione a Cinque Cerchi. Analogo discorso per Federico Mestroni, classe 1980 di Rive d’Arcano, che dopo il basket in carrozzina si è avvicinato nel 2015 all’handbike e, dal 2017, fa stabilmente parte del team azzurro di paraciclismo.
Completano il manipolo regionale due atleti giovanissimi, per i quali Tokyo sarà certamente un trampolino di lancio e un’importante esperienza, di sport e di vita. Si tratta di Giorgia Marchi, classe 2001, portacolori dell’Us Triestina Nuoto che sarà in vasca nella categoria S14, riservata alle disabilità intellettivo-relazionali. Per lei la qualificazione è arrivata nei 100 rana, grazie al crono di 1’25”70, nuovo primato italiano Finp e Fisdir. La conferma della partenza, però, è arrivata durante i Campionati Italiani Assoluti di Napoli, nei quali Giorgia si era messa in mostra anche nei 100 stile e nei 100 dorso, conquistando un triplete di titoli tricolori.
Il più giovane della spedizione sarà Matteo Parenzan, classe 2003. Il neo 18enne triestino, infatti, ha staccato il pass per la gara a Cinque Cerchi nella classe 6 maschile, grazie al successo al torneo internazionale di Lasko, che metteva in palio l’ultimo biglietto per il Giappone. Matteo, portacolori del Kras di Sgonico, soffre di una miopatia nemalinica dalla nascita, malattia neuromuscolare congenita che causa debolezza muscolare, ma si è avvicinato fin da piccolo al tennis tavolo, diventato la sua passione. E ora coronerà anche il sogno di vestire l’azzurro paralimpico.
A completare lo staff della squadra del Cip Fvg ci sarà anche la dottoressa Emiliana Bizzarini, responsabile dell’Ambulatorio di medicina dello sport per la persona disabile del Gervasutta di Udine.
I primi a scendere in campo saranno Giada Rossi e Matteo Parenzan; per il tennis tavolo il ricco programma vede dal 25 al 28 agosto le gare individuali, con semifinali e finali in programma sabato 28. Dal 31 agosto, invece, le competizioni di squadra, che si concluderanno con l’assegnazione delle medaglie il 2 settembre.
Domenica 29 agosto, invece, sarà il giorno di Giorgia Marchi. Per lei batterie nella notte italiana (tra le 2 e le 4.25) ed eventuale finale nella fascia oraria tra le 10 e le 13.25.
Il 31 agosto, invece, vedremo al via i due portacolori del paraciclismo, Katia Aere e Andrea Tarlao. Primo impegno con la crono, mentre l’appuntamento con la prova su strada sarà rispettivamente l’1 e il 3 settembre.