Max Calderan ha già coperto più di 522 chilometri del deserto del Rub Al Khali, superando la metà dell’impresa “Into The Lost Desert”. L’esploratore friulano ha raggiunto il suo record personale di attraversamento; fino a oggi la sua attraversata del deserto più lunga era stata di 437 km in Oman. Questo record ha reso Max ancora più carico, nonostante il suo ginocchio e la sua caviglia destri abbiano accusato il peso della incredibile traversata.
Questi giorni sono stati difficili per Max e per il suo team: giovedì, infatti, la forte tempesta di sabbia che sta accompagnando il viaggio ormai da giorni si è fatta molto intensa e ha fatto perdere per ore le tracce di Max al team, impedendo ai componenti di uscire dalle auto per molto tempo.
La tempesta ha formato sui veicoli una duna di sabbia e, per uscirne, hanno dovuto scavare e disincagliare le attrezzatture e le jeep. Max si è trovato da solo in mezzo alla tempesta, riferisce che il vento e la sabbia erano talmente forti da rendere difficile compiere anche solo piccoli passi. Le comunicazioni sono molto difficili e la trasmissione di immagini e video è impossibile, funzionano solo le chiamate satellitari.
L’ambiente è totalmente incontaminato e privo di vita, anche di qualsiasi traccia di essere vivente o piante. L’unica forma di vita che il team ha incontrato è stata un Death Scorpion (il quarto più mortale al mondo), che è stato trovato nel campo ieri mattina. Per fortuna questo incontro non ha causato nessun incidente. In questi giorni l’assenza di luna rende l’ambiente ancora più ostico, in particolare per Max, a causa del buio profondo. La pianificazione del carburante per le auto è stata prudente e i livelli sono buoni.
Nel corso dell’ultimo aggiornamento, inoltre, Max ha annunciato con orgoglio che a metà del percorso è stata installata nel deserto una targa commemorativa, con i nomi di tutti i membri della spedizione.