Lo Zoncolan ritorna al centro delle cronache sportive grazie a Simone Bonzanni, ciclista non professionista bergamasco che ha scelto il Kaiser per misurarsi nell’Everesting. Si tratta di scalare una vetta tante volte quante servono per raggiungere gli 8.848 metri del Monte Everest, la cima più alta della Terra. E’ una sfida nata in Australia che ha coinvolto alcuni professionisti anche in Italia ma, nessuno, finora, si era cimentato con il monte Zoncolan. Per raggiungere l’obiettivo, l’attività deve essere svolta in continuità, senza soste per dormire, percorrendo la salita più dura d’Europa in salita e in discesa.
Bonzanni, classe 1993, è portacolori del Fly Cycling Team e si è laureato campione italiano dei ciclisti diabetici. Ha provato lo Zoncolan nell’ultima settimana di giugno e intende percorrerla con il compagno di team Marco Rocca.
Significativo è l’aspetto medico-scientifico dell’iniziativa perché Bonzanni è affetto da diabete sin dall’età di dieci anni e, durante il percorso, sarà condotto uno studio sulla patologia con specialisti del Centro diagnostico italiano che effettueranno campionamenti di sangue a intervalli regolari su entrambi i ciclisti. L’obiettivo è quello di capire come si comporta il metabolismo di un soggetto normoglicemico e di uno diabetico durante lo svolgimento di un’attività fisica che porterà la fatica ai limiti della sopportazione.
L’iniziativa partirà alle 24 di venerdì 26 luglio e sarà attuata con il determinante supporto dell’Us Ovaro con a capo il validissimo Mario Sopracase. La partenza dei due giovani dilettanti bergamaschi della Fly Cycling Team avverrà dall’arco dello Zoncolan; l’ipotesi è di salire e scendere dalla cima del “mostro” per almeno otto volte con impegno di circa 1819 ore sostenuti come detto dal team medico e dall’Us Ovaro che curerà ogni aspetto logistico.