Non potrà boxare a livello agonistico finché la giustizia federale non avrà deciso nel merito del suo caso. Michele Broili, il pugile triestino finito sotto i riflettori nazionali a causa dei tatuaggi nazisti esibiti sabato scorso durante l’incontro valevole per il titolo italiano dei pesi Superpiuma, sarà sospeso dalle competizioni fino al termine delle indagini del Tribunale federale.
Sul caso, la Procura Federale della Federazione Pugilistica Italiana ha aperto un procedimento disciplinare “per presunte gravi violazioni disciplinari” e il Tribunale ha accolto l’istanza cautelare ritenendola fondata.
Il triestino, deferito dalla Fpi, sarà ascoltato dai giudici lunedì 27 settembre. In quella occasione dovrà spiegare come i simboli tatuati su braccia e petto possano essere compatibili con i principi etici su cui si basa lo Statuto del Coni e della Federboxe.
Broili, dunque, non potrà partecipare ad alcuna attività agonistica, sociale e federale, fino alla conclusione delle indagini preliminari, fissate per il 19 novembre.
Nella foto, il momento dell’annuncio della vittoria tricolore dello sfidante di Broili, l’italo-marocchino Hassan Nourdine