Nel 1919 la Gazzetta dello Sport organizzò una corsa ciclistica da Pavia a Gorizia per rendere omaggio alla brigata Pavia impegnata, nel 1916, nella liberazione della città. Finita la guerra, nel 1919, quella corsa unì le sponde del Ticino a quelle dell’Isonzo, e i partecipanti portarono simbolicamente il tricolore a Gorizia.
Ora, un secolo più tardi, la manifestazione dal Ticino all’Isonzo ha voluto ricordare quello storico evento e onorare la memoria di tutti i combattenti della Prima Guerra Mondiale. La corsa, partita il 1 settembre, ha visto i partecipanti effettuare alcune tappe a Sacile, Spilimbergo e Cividale, prima di arrivare a Gorizia.
Partiti da Pavia, la prima tappa si è conclusa a Mantova. La seconda ha raggiunto Castelfranco Veneto e la terza ha toccato Cividale che, oltre a essere stata città protagonista della Grande Guerra, è legata a Pavia dalla storia longobarda: Forum Iulii primo ducato longobardo e Pavia capitale del regno.
I partecipanti sono stati accolti dal sindaco Balloch, dal vice sindaco Bernardi e dall’assessore allo sport Ruolo. Dopo i saluti e gli scambi dei gagliadetti-ricordo, i ciclisti sono stati ricevuti nella sala consiliare. Non poteva mancare una pedalata sul ponte del diavolo per poi raggiungere Gorizia. Durante il percorso è stata effettuata una sosta sul ponte del fiume Judrio che, prima della guerra, segnava il confine Italia-Austria.
I ciclisti sono stati accolti da esponenti della giunta comunale, dagli Alpini e dall’associazione ciclistica di Corno di Rosazzo alla stele che ricorda come in quel luogo fu sparato il primo colpo di fucile della guerra. Gli alpini hanno suonato il silenzio e condotto gli ospiti alla vecchia dogana e ai resti del ponte di legno dal quale i finanzieri spararono agli austriaci che tentavano di attraversare. Dopo un momento conviviale, la partenza per Gorizia.
In vista della città, sul ponte dell’Isonzo, il sindaco Ziberna si è aggregato al gruppo in sella alla sua bici e ha percorso i chilometri finali per raggiungere il Municipio. Accolti da esponenti della Giunta comunale, dopo i saluti, è stato suonato l’Inno di Mameli.
I partecipanti sono i soci del Velo Club Pavia accompagnati da tre rappresentanti dell’Esercito, tra i quali una donna, a ricordo del ruolo svolto dalla brigata Pavia.