“E’ con onore e orgoglio che il Friuli Venezia Giulia si prepara a ricevere l’invasione pacifica degli Alpini il prossimo anno a Udine; pronti ad accogliere il Labaro che, con le sue medaglie d’oro sollecita la memoria, e a leggere nei simboli che caratterizzano le Penne nere, dai vessilli ai gagliardetti fino al cappello, emblema per eccellenza degli Alpini, i loro valori: determinazione, coraggio, solidarietà, fratellanza, amor di Patria e rispetto per il Tricolore. Valori che ci spronano ad affrontare la quotidianità e le sue difficoltà e che ci consegnano la storia di uomini semplici che, senza nulla chiedere, si sono messi a disposizione del Paese e continuano a farlo ancora oggi”.
E’ la sintesi del messaggio che il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi ha espresso a margine della 93esima Adunata nazionale degli Alpini, a Rimini, dove si è tenuto il passaggio della Stecca, il simbolo delle Penne nere, che il presidente della sezione Ana di Udine, Dante Soravito de Franceschi, ha ricevuto dal collega della sezione ospitante a Rimini.
Assieme al vicegovernatore era presente anche l’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo Sergio Emidio Bini che ha sottolineato l’importanza di rivedere l’Adunata nazionale che manca da Udine dal 1996. Precedentemente la città ha ospitato il raduno nel 1925, nel 1974 e nel 1983.
Si tratta di un appuntamento significativo per tutta la regione, come ha ribadito l’esponente dell’Esecutivo, non solo perché vengono mantenuti intatti nel tempo i principi dei padri fondatori e per il forte legame con il popolo friulano, si pensi al grande aiuto che diedero in occasione del sisma del ’76 e durante la pandemia, ma anche per le positive ricadute economiche per il territorio a favore del settore dell’accoglienza e delle attività commerciali.
“Siamo prontissimi, lo siamo da tre anni”. È con questo spirito che la sezione di Udine dell’Associazione nazionale alpini ha vissuto “la stecca”, ovvero il passaggio di consegne della responsabilità di organizzare l’adunata nazionale 2023 delle penne nere, che dopo Rimini si terrà appunto nella città friulana, da dove manca dal 1996. L’ultima adunata nazionale svoltasi in Friuli Venezia Giulia, invece, si tenne a Pordenone nel 2014.
Tre anni di attesa dovuti ai tempi tecnici, circa un anno – ha spiegato la presidenza dell’Ana di Udine – necessari per preparare il programma e farlo approvare al Direttivo nazionale, poi una volta pronti ci ha pensato il Coronavirus a fermare ogni iniziativa, ma ora è giunta l’ora di dimostrare l’ospitalità udinese, anzi di tutta la regione. Perché l’idea, a quanto pare innovativa, è di coinvolgere tutto il territorio attraverso l’ospitalità diffusa, permettendo così a chi ancora non lo conosce di scoprire ogni sua bellezza e ricchezza, e far nascere la voglia di ritornare.
A raggiungere Rimini per raccogliere il testimone è stata anche una rappresentanza del Consiglio regionale, in primis il presidente Piero Mauro Zanin, accompagnato da diversi sindaci, perché di festa si tratta ma anche di tradizione, cultura, valori e riconoscimento per quello spirito di sacrificio che da sempre contraddistingue l’alpino nei momenti più sfortunati, si veda per tutti la tragedia del terremoto del ’76 in Friuli.
Perché non si tratta di ricordare solo ciò è stato fatto in tempo di guerra, è stato ribadito dai responsabili Ana di Udine a commento della festa regionale degli alpini appena istituita con legge, da tenere ogni 20 maggio. Il supporto delle penne nere arriva nelle calamità, nel momento del bisogno, e questo senza nulla togliere alle altre associazioni e a tutti coloro che hanno partecipato alla manifestazione di solidarietà che è nata dopo il sisma. La data del 20 maggio, infatti, è quella che ha visto la costituzione degli 11 cantieri di lavoro che l’allora presidente nazionale Ana, Franco Bertagnolli, volle per aiutare “i fradis furlans”, i fratelli friulani. Perché l’alpino, oggi come sempre, quando c’è da aiutare risponde: “Presente”, e va.
Della stessa opinione Zanin, che ricorda l’ampissima maggioranza con cui l’Aula ha approvato quella legge e la sua principale finalità: dare un pubblico riconoscimento allo spirito di abnegazione del Corpo degli alpini, non per questo sottovalutando l’operato di tutti gli altri Corpi. Perché incarna valori come lavoro di squadra, comunità, popolo, reciproco aiuto, che possono fungere da guida per i più giovani. Sotto questo aspetto, si tratta di una legge che potrebbe essere d’esempio anche per le altre Regioni.
E il pensiero non è differente neppure riguardo all’ospitalità diffusa che potrà e dovrà nascere dall’adunata nazionale 2023, il cui fulcro sarà sì a Udine, ma che vedrà impegnato tutto il territorio regionale a far bella mostra di sé e a dimostrare di essere capace di un’offerta turistica importante come lo saranno l’indotto economico e il ritorno di immagine.
Le quattro giorni di sfilate tra San Marino prima e Rimini poi, con i passaggi delle sezioni Ana davanti al pubblico a cominciare già dalle 8, con i primi ammassamenti in prossimità del lungomare Giuseppe di Vittorio, si sono conlcusi con l’attesa stecca alle 20, con tanto di strette di mano tra il sindaco della città romagnola, Jamil Sadegholvaad, e il vicesindaco di Udine, Loris Michelini, e un arrivederci al 2023.