L’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale, avvalendosi delle opportunità offerte dalla legge nazionale e dalle normative regionali sull’agricoltura sociale, da alcuni anni ha attivato delle sperimentazioni di inclusione sociale, lavorativa e percorsi abilitativi e riabilitativi per persone in carico ai servizi sociali e sociosanitari utilizzando le risorse materiali ed immateriali dell’agricoltura.
Collaborare con le realtà produttive del territorio è un modo di dare risposta ai bisogni delle persone in carico ai servizi sociosanitari e sociali per interventi e trattamenti nell’ambito della salute mentale, dipendenze, per minori in situazione di disagio, anziani e persone con disabilità che richiedono sempre più opportunità di inclusione sociale o lavorativa e sempre meno servizi istituzionali.
L’impresa agricola rappresenta un contesto molto favorevole per la realizzazione di percorsi inclusivi perché si caratterizza per elasticità, poliedricità e ritmi di lavoro non incalzanti difficilmente riscontrabili in altri ambiti produttivi. Le attività che si svolgono in campagna sono molto varie, con diversi gradi di difficoltà e il contatto con la natura riesce a stimolare capacità emotive e comportamentali: dal senso di responsabilità che matura quando ci si prende cura di organismi viventi quali gli animali e le piante alla consapevolezza che tutti, anche coloro che svolgono mansioni minori o marginali, sono partecipi del risultato finale, un bene alimentare, la cui utilità è chiaramente riconoscibile.
A seguito delle prime valutazioni sull’efficacia delle pratiche di agricoltura sociale nei percorsi socioassistenziali e socioriabilitativi l’AsuFc ha voluto consolidare l’esperienza emanando, tramite l’Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute, un avviso pubblico volto a individuare operatori dell’agricoltura sociale ed enti del terzo settore impegnati in attività di agricoltura sociale interessati a mettere a disposizione il loro contesto per co-progettare percorsi personalizzati rivolti alle persone in carico ai servizi sociali e sociosanitari . Per concretizzare queste attività l’AsuFc ha messo a disposizione 662.000 euro, ripartiti in tre annualità prevedendo anche la possibilità che nel corso dell’attività le risorse dedicate possano essere implementate, in relazione agli obiettivi raggiunti e a seguito della riconversione delle risorse dedicate ai servizi convenzionali come previsto dal comma 3 dell’art.9 della L.R. 12 dicembre 2019 n.22.
All’avviso hanno risposto quattordici realtà operanti nell’ambito dell’agricoltura sociale con sede nel territorio di competenza dell’ASUFC che, a seguito della valutazione dei progetti presentati da parte di una specifica commissione, in collaborazione con i servizi sociosanitari e sociali in delega potranno collaborare nella realizzazione di progetti personalizzati mettendo a disposizione il proprio contesto produttivo per realizzare:
• soggiorni esperienziali sulle 24h per singoli o gruppi di persone;
• percorsi di conoscenza delle produzioni/attività della fattoria finalizzati all’orientamento formativo/lavorativo rivolto a gruppi di persone;
• percorsi volti allo sviluppo di capacità e abilità per potenziare l’autonomia personale o sociale;
• percorsi finalizzati allo sviluppo di competenze socio/lavorative anche attraverso l’ospitalità di tirocini inclusivi e attività formative di singoli o di gruppi;
• prestazioni e servizi che affianchino e supportino terapie mediche, psicologiche e riabilitative finalizzate a migliorare le condizioni di salute e le funzioni sociali, emotive e cognitive dei soggetti interessati anche attraverso l’ausilio di animali allevati e la coltivazione delle piante;
• percorsi atti a far fronte a situazioni particolarmente complesse attraverso interventi di tipo socio-occupazionale, assistenziali e di connessione con il tessuto sociale finalizzate ad evitare il decadimento delle condizioni psicofisiche della persona anche in situazioni emergenziali.
• azioni finalizzate allo sviluppo del welfare di comunità attraverso la collaborazione tra operatori dell’agricoltura sociale ed enti del III settore e tra queste e altri attori del sistema sociale territoriale anche per le creazioni di filiere di economia solidale.
Queste opportunità di inclusione fanno parte di una più ampia azione avviata dall’AsuFc in ottica One Welfare “Benessere unico” le cui attività progettuali sono sostenute e co-finanziati dalla Fondazione Friuli nell’ambito del suo Bando Welfare. Tale azione vede un team multiprofessionale, formato da operatori sociali, sanitari tra cui i veterinari, professionisti dell’Università di Udine e dell’Associazione Allevatori, attivo e coordinato nell’affrontare problemi di carattere ambientale, sociale o sanitario in maniera sistemica e non settoriale allo scopo di garantire maggiori opportunità di soluzione in un’ottica di sostenibilità ambientale sociale ed economica.
Anche la cura del disagio attraverso l’inclusione presuppone che la comunità accogliente stia bene in tutte le sue componenti non solo umane, ma anche ambientali con le piante e gli animali, come la pandemia da Covid-19 ci ha insegnato mettendo in tutta evidenza la stretta interdipendenza e i delicati equilibri che regolano il rapporto tra uomo, animali e ambiente.
Emerge con chiarezza come sia imprescindibile, a tutti i livelli, affrontare simultaneamente la complessità delle questioni legate alle politiche economiche, sociali e ambientali per sviluppo sostenibile delle comunità locali affinché possano sostenere un welfare territoriale, come previsto dalle politiche regionali e come auspicato negli obiettivi del progetto “One Welfare” dell’AsuFc.
Il periodo è propizio per immaginare scenari di futuro declinati sulla sostenibilità e la resilienza, il buon uso delle risorse, una sanità pubblica più orientata alla prevenzione e un sistema economico più equo e più giusto. Tutti temi sollecitati anche dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, con i sui 17 obiettivi concepiti come inscindibili e interdipendenti, e che in buona parte trovano concreta declinazione all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, recentemente varato dal Governo.