È scaduto stamattina alle 10.30 il termine per presentare le richieste di partecipazione al concorso bandito dall’amministrazione comunale di San Pier d’Isonzo per la nuova ceramista della locale scuola, ovvero a venti giorni dalla pubblicazione nel Guri. Ora la palla passerà alla commissione che si riunirà per verificare le domande pervenute nell’ultimo periodo e si stabilità la data della preselezione prima di tutto. Un ritardo burocratico che ha fatto slittare di solo qualche giorno la presenza della ceramista.
Ad attaccare l’amministrazione comunale è l’opposizione nella persona di Denise Zucco, sostenuta dal capogruppo di San Piero Idee in Comune, Michele Fappani. “A quanto pare è destino che a San Pier d’Isonzo non si riesca ad iniziare un anno scolastico senza disservizi derivanti dalla disattenzione di una giunta che non è in grado di recepire le necessità dei plessi scolastici del paese, per quanto di sua competenza, né di programmare con adeguato anticipo l’avvio delle attività scolastiche”, sono le parole di Zucco.
“Se è tristemente vero che nella giornata di venerdì i bambini della scuola materna hanno dovuto mangiare del cibo improvvisato a causa di un problema tecnico con il gas, i bambini delle scuole primarie, invece, dovranno attendere ancora molto per poter impegnarsi nell’aula di ceramica, dato che l’insegnante ceramista non c’è”. “Infatti, il ruolo risulta ancora vacante poiché il bando indetto dal comune non è mai stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Una grave svista che ha costretto la giunta a riaprire i termini del bando ad anno scolastico già iniziato, creando così l’ennesimo disservizio, nonostante da mesi in Consiglio Comunale l’opposizione avesse sollecitato una gestione efficiente del ‘passaggio di consegne’ ed una soluzione di continuità con il nuovo insegnante ceramista”.
“Dall’ inizio del mandato il sindaco Zandomeni e la giunta si sono impegnati a potenziare ancora di più la scuola di ceramica, vanto ed orgoglio del paese e della comunità. Riconoscendo a tale realtà una importanza diretta sicuramente alle scuole ma non solo: anche ai genitori e in generale a chi vuole avvicinarsi al mondo della ceramica”, replica il primo cittadino, Riccardo Zandomeni.
“Il sindaco ha infatti voluto, proprio all’ inizio del mandato, creare per la prima volta un assessorato ad hoc per la scuola di ceramica e le iniziative collegate. Si sono moltiplicate le attività e i corsi, come quello del venerdì pomeriggio, grazie proprio all’ attenzione dell’attuale amministrazione. E in particolare grazie al proficuo lavoro e alla passione della maestra Paola Masetti, di Elisabetta Braidot e dell’assessore Marta Lollis. Ottimi i risultati raggiunti con il supporto degli uffici comunali, degli alunni/e alunne, delle collaboratrici scolastiche e insegnanti”.
Va detto, per dovere di cronaca, che qualche settimana fa la scuola di ceramica ha ottenuto un finanziamento importante per l’acquisto di nuovi arredi. “Per quanto riguarda nello specifico la sostituzione della maestra Masetti, l’ipotesi di una sua sostituzione avrebbe potuto concretizzarsi solo a fronte di una positiva conclusione di un procedimento di mobilità in entrata, procedimento avviato peraltro con congruo anticipo. L’esito negativo di detta procedura ha costretto il Comune ad avviare una procedura di assunzione”.
Si noti che nel corso nel 2019 sono entrate in vigore due normative nazionali che hanno modificato in senso più favorevole ai Comuni la disciplina delle assunzioni; la loro immediata applicabilità in Friuli Venezia Giulia era però tutt’altro che scontata, vista la competenza primaria dell’Ente Regione in materia di organizzazione degli uffici. Nello specifico la prima delle due innovazioni consentiva che la sostituzione avesse luogo nell’anno stesso della cessazione: si osservi che per la normativa previgente detto rimpiazzo poteva avvenire solamente l’anno dopo la cessazione definitiva.
In un clima di pesante incertezza alcuni Comuni si sono rivolti per chiarimenti all’Amministrazione regionale e alla sezione di controllo della Corte dei conti: tra fine agosto e inizio settembre sono stati emessi i responsi dai quali pare di intendere, che la sostituzione possa effettivamente avvenire in anno.
Da allora è trascorsa appena una ventina di giorni. “Il fatto di aver efficacemente rimediato ad una precedente svista, legata a quello che nell’epoca dell’informatica si configura come un mero adempimento recessivo ha determinato solamente un breve rallentamento della procedura che sta per entrare adesso nella fase cruciale delle selezioni”, prosegue Zandomeni.
Guardando anche all’esperienza di altri Comuni, non solo di piccole dimensioni, e alla durata media delle procedure concorsuali nella Pubblica Amministrazione, “abbiamo piena ragione di ritenere che se l’ingresso in servizio di un nuovo dipendente coincidesse con l’inizio del 2020 saremmo già in presenza di un ottimo risultato: ciò non toglie che gli uffici stanno facendo del loro meglio per assicurare tempi di conclusione della procedura ancora più brevi, fermo restando che l’elevato numero ed il notevole livello dei candidati quale viene testimoniato dai rispettivi curricula richiederà grande attenzione e notevole lavoro ai commissari”, conclude il sindaco.