Nel post Vaia, Pefc Italia ha avviato una catena di solidarietà per restituire, almeno in parte, ai boschi e alle montagne un po’ di valore dando un proprio contributo al recupero del materiale schiantato, sotto la regia della cooperativa di Tolmezzo Legno Servizi e della rete d’imprese FriûlDane.
È stata così messa in produzione una serie di ‘taglieri solidali’, di varie misure e formati, che vuole proprio rappresentare un segno concreto di questa solidarietà. I taglieri sono tutti realizzati in legno massello di purissimo abete bianco, non trattato, proveniente dalle foreste schiantate del comune di Claut, che fa parte del Parco delle Dolomiti friulane patrimonio mondiale dell’Unesco, certificate Pefc per la loro gestione sostenibile.
“Legno Servizi e FriûlDane – spiega il presidente della cooperativa Emilio Gottardo – sono stati tra i primi ad aderire al progetto Filiera solidale proposto da Pefc Italia allo scopo di trattenere sul territorio nazionale il legno schiantato provando a raggiungere e coinvolgere, in questo modo, non solo le istituzioni e gli enti preposti, ma anche migliaia di famiglie, che saranno così sensibilizzate sulle filiere boschive. Confidiamo nel successo dell’iniziativa che comprenderà anche il periodo delle festività natalizie le quali potranno rappresentare, così, un’ottima occasione per utilizzare i taglieri come dono concreto”.
“Questa iniziativa è la dimostrazione di come si possano almeno alleviare i danni di una catastrofe ambientale che ha colpito duramente territori e popolazioni locali, trasformando il danno in un’opportunità – aggiunge il presidente regionale di Coldiretti, Michele Pavan –. Siamo orgogliosi di far parte del gruppo di enti e associazioni che hanno lavorato per salvare il prodotto del bosco regionale e ci impegniamo a mettere in circolo questi taglieri che sono simbolo visibile di una risorsa naturale salvata e valorizzata”.
Economia circolare
Dal canto suo, l’assessore regionale Stefano Zannier evidenzia il fatto che un evento calamitoso come quello di Vaia abbia comunque permesso di mettere in risalto il grande valore che ha il legno.
“L’utilizzo dei tantissimi tronchi schiantati per realizzare diversi prodotti – commenta Zannier – fa capire quale sia la circolarità dell’economia legata a questa materia prima e quanto possa essere importante il suo utilizzo in sostituzione di altri materiali usati quotidianamente in diversi settori. La salute delle nostre foreste è legata principalmente alla loro manutenzione che, seppur vada fatta con canoni tecnici rigorosi, non può non essere compiuta anche al fine di ridurre i danni in casi di calamità come quelle verificatesi in passato. Inoltre, nonostante Vaia abbia abbattuto solo l’uno per cento della superficie boschiva esistente in Friuli-Venezia Giulia, ha posto l’attenzione su un settore dalle enormi potenzialità e che nella nostra regione si dovrebbe utilizzare in modo più esteso”.
Acquistando il tagliere – per ora sono stati prodotti 10.000 pezzi, per un totale di 42 metri cubi di legno recuperato – ci si porta a casa un piccolo pezzo di bosco e si contribuisce a ridare nuova vita alle foreste regionali poiché, per ogni tagliere venduto, un euro sarà devoluto al sostegno di un progetto proposto dal Comune di Forni Avoltri, legato alla ricostituzione boschiva in funzione didattico-naturalistica.