Tra le nuove pratiche sportive e avventurose in ambiente impervio e montano c’è quella del canyoning, attività che consiste nel percorrere, in discesa, i profondi solchi rocciosi scavati dalle acque dei torrenti. Il Friuli Venezia Giulia ne annovera a oggi una ventina tra quelli più praticati dagli appassionati ed è per questo che, all’interno del Soccorso Alpino e Speleologico esiste da circa vent’anni un gruppo di soccorritori specializzato per le operazioni di soccorso in tali ambienti.
Si è svolta ieri, tra i suggestivi salti rocciosi scavati dalle acque del Rio Pliz, in Val Raccolana (Chiusaforte), un’indispensabile esercitazione del Gruppo Forre del Cnsas del Friuli Venezia Giulia. L’esercitazione è stata incentrata sull’affinamento di tutte le procedure da mettere in atto per adeguare le manovre al rispetto delle regole anti trasmissione del Covid-19 anche in questi contesti, in caso di un’operazione di soccorso in forra.
Tali procedure vanno affrontate e ripetute più volte al fine di essere assorbite dagli operatori per non allungare di troppo i tempi operativi nello svolgimento di un’operazione, di fatto resi più lenti dall’impiego dei dispositivi e dall’applicazione delle disposizioni di legge.
I tecnici, che hanno indossato e testato durante le operazioni delle mascherine resistenti all’acqua, si sono esercitati nella conduzione delle calate e delle operazioni di soccorso eliminando – o comunque riducendo al massimo – la vicinanza fra un soccorritore e l’altro, stabilita in un minimo di due metri.