L’idea dell’Europa dei popoli è sempre stata intimamente connessa a quella di un continente senza confini, dove le persone e le idee potessero circolare liberamente. Concetto – o meglio, ideale – ben rappresentato dai progetti di mobilità degli studenti universitari: un periodo di studio all’estero è sempre stato considerato un’opportunità formativa eccezionale.
A cogliere quest’occasione nell’anno accademico 2017/2018 sono stati 536 iscritti all’Università di Udine, in leggero aumento rispetto all’anno precedente (+4,7%). Gli universitari europei che hanno scelto Udine come meta per l’Erasmus sono stati invece 187 (con un calo di quasi l’8% rispetto all’anno precedente).
“Negli ultimi anni, l’Università di Udine ha costantemente potenziato la sua politica di internazionalizzazione per favorire la mobilità di docenti e studenti – commenta Manuela Croatto, responsabile dell’Area servizi agli studenti dell’Ateneo -. L’esperienza all’estero è quanto mai preziosa, perché non solo rappresenta un arricchimento del curriculum accademico del ragazzo, ma rientra tra quelle che vengono definite ‘soft skills’ e che sono le caratteristiche molto ricercate dalle aziende.
Un giovane che ha studiato all’estero viene apprezzato per le sue capacità di adattamento e per l’attitudine a mettersi in gioco. A fronte di ciò, gli studenti Erasmus spesso si laureano prima dei loro colleghi e con risultati migliori. Inoltre il programma è una possibilità che possono cogliere tutti: le borse di studio variano a seconda del Paese europeo e dell’Isee della famiglia da un minimo di 350 a un massimo di 700 euro al mese”. (v.v.)