Le Province, ormai dismesse, hanno lasciato una pesante eredità alla Regione, che si è vista cadere sulle spalle la responsabilità dei musei, una volta, appunto, competenza dell’ente intermedio. Sul groppone della ente regionale sono caduti, quindi, i Musei provinciali di Gorizia, che possono essere suddivisi nei Musei di Borgo Castello, il Museo Moda e Arti Applicate, il Museo della Grande Guerra, la Collezione archeologica, ma anche la Pinacoteca di Palazzo Attems Petzenstein.
Sono passati alla Regione anche la Galleria regionale d’arte contemporanea Luigi Spazzapan di Gradisca d’Isonzo. Nel Friuli occidentali sono diventati di competenza regionale il Museo della vita contadina Diogene Penzi di San Vito al Tagliamento e il Museo dell’emigrazione di Cavasso Nuovo.
Non ci sono finanziamenti specifici per i musei, ma la Regione fa trasferimenti importanti all’Ente regionale per il patrimonio culturale (Erpac) per tutta l’attività.
Visto che il passaggio di competenze è relativamente recente, né il direttore dell’Erpac, Anna Del Bianco, né l’assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli, hanno detto chiaramente a quanto ammontano questi finanziamenti.
“Quando andrà a regime – spiega Del Bianco – la nuova normativa, se ne potrà parlare. Ora sarebbe prematuro e non sarebbe giusto neanche dire di quanto come Erpac avremmo bisogno. Di certo la nostra attività non è solo quella di gestire i musei, ma piuttosto di valorizzarli e di occuparci del servizio catalogazione, promozione, valorizzazione e sviluppo del territorio, con sede a Villa Manin di Passariano. Credo che entro il 2019-2020 si supererà il regime transitorio”.
Almeno a quanto afferma il vicesindaco di Cavasso Nuovo, Stefano Serena, il passaggio tra enti non ha comportato grossi problemi. “Anzi – continua l’assessore Daniele Gladich – l’Erpac ha subito dimostrato grande interesse e collaborazione e ha pensato a progetti per la valorizzazione della nostra realtà”.