Che avesse la ‘stoffa’ o meglio le ossa della star è stato chiaro fin da subito, alla Zoic di Trieste. Stiamo parlando di Big John, il triceratopo più grande al mondo che la ditta triestina ha ricostruito minuziosamente prima di batterlo all’asta, a Parigi, in autunno.
Dopo essere stato esposto nella centralissima piazza Unità, nella città che è diventata la sua casa durante le fase di ricostruzione e assemblaggio, il dinosauro è stato smontato, imballato con grande cura vista la sua fragilità, e spedito in Francia, a Parigi, dove sarà esposto ai magazzini Galeries Lafayette in attesa dell’asta. Oggi Big John è sbarcato a Parigi alla conquista della capitale francese!
Stazza da record
Con l’eccezionale misura dell’animale, che si attesta a circa 7,50 metri di lunghezza totale, e ben 2,62 metri di misura del cranio, l’enorme scheletro di Big John, letteralmente “faccia con tre corna”, uno dei più iconici dinosauri di sempre, si attesta come il più grande esemplare di triceratopo mai documentato prima al mondo.
Scavato in un ranch del Sud Dakota negli Stati Uniti, Big John – questo il nome con cui è stato battezzato il reperto – è stato acquisito all’inizio del 2021 dalla Zoic allo stato grezzo, ancora avvolto nelle camice di gesso che ne custodiscono le ossa, per essere pazientemente analizzato, estratto e riportato letteralmente in vita dal team della ditta triestina, un’eccellenza di livello internazionale, specializzata da anni nella ricostruzione di enormi esemplari di animali preistorici. Gli esperti hanno terminato l’assemblaggio dei reperti del dinosauro e il montaggio completo dell’enorme scheletro sul supporto in acciaio che lo sorregge nella posizione finale individuate, ovvero quella simile al toro di Wall Street.
L’enorme bestione “cornuto”, esemplare erbivoro con le tre corna e la testa corazzata, è uno degli ultimi dinosauri a comparire prima della grande estinzione di massa del Cretaceo-Paleogene, oltre 65 milioni di anni fa. Caratteristica distintiva del cranio dei triceratopi è proprio il grande collare osseo, una vera e propria corazza, e le tre corna, due sopra gli occhi e un terzo corno, più piccolo, sul muso, sopra le narici. Contrariamente alle corna di altri animali, costituite da cartilagine o cheratina, e quindi più fragili, le corna dei Triceratopi erano vere e proprie estroflessioni ossee che offrivano una maggiore resistenza nelle situazioni di scontro fisico, contro qualunque rivale: cosa che lo rendeva una delle specie più temibili. Si immagina che uno dei suoi principali antagonisti, a lui contemporaneo nell’ultima epoca dell’Era dei dinosauri, fosse l’altrettanto famoso Tyrannosauro. Nella fase di ricostruzione, gli esperti della Zoic hanno rilevato la presenza di una grande ferita, una lacerazione sulla corona ossea dalla quale si è potuto risalire all’evento di uno scontro molto duro e l’incornata in duello da parte di un triceratopo più piccolo.