L’Immaginario Scientifico, museo della scienza interattivo e sperimentale che ha per scopo la promozione e la diffusione della cultura scientifica e tecnologica, svela l’attesa data di apertura della sua nuova sede al pubblico: sabato 10 ottobre 2020. Il nuovo Museo è frutto di un progetto articolato che prevede il riuso degli spazi di una porzione del Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste, la valorizzazione della “storica” collezione del Museo e soprattutto di un imponente percorso di creazione di nuovi contenuti e di nuove modalità multimediali, immersive e coinvolgenti di fruizione e di racconto della Scienza che nasce all’interno di molti degli Enti di Ricerca del cosiddetto “Sistema Trieste” e dell’Innovazione che alcune eccellenze imprenditoriali del territorio hanno sviluppato.
Le partnership – Il Museo nasce con la fattiva partnership di realtà scientifiche (AREA Science Park, ELETTRA, ICGEB, ICTP, INAF, INFN, OGS, SISSA, TWAS e Università degli Studi di Trieste) e di aziende di primario rilievo (ACEGAS APS AMGA gruppo HERA, ILLY, SIAD, SAIPEM, ESTECO e SISSA MEDIALAB), ciascuna delle quali ha lavorato fianco a fianco dell’Immaginario Scientifico per l’ideazione, lo sviluppo e la realizzazione dei contenuti di Scienza e Tecnologia che gli spazi espositivi illustreranno e si è impegnata per proseguire questa collaborazione nel futuro, per generare un Museo “aperto”, in continuo divenire. Il Museo è stato sviluppato inoltre grazie al sostegno della Fondazione Casali, della Fondazione CRTrieste e della Fondazione Pittini. Determinante il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (2 milioni di euro), del Comune di Trieste e del Ministero dell’Università e della Ricerca.
Gli spazi – Il nuovo Museo dell’Immaginario Scientifico occuperà circa 3.000 metri quadri, distribuiti su due piani. Al momento dell’apertura al pubblico, il 10 ottobre 2020 a partire dalle ore 9.00, sarà possibile visitarne la metà collocata al piano terra. Per poter conoscere il Museo nella sua interezza bisognerà attendere la primavera del 2021 e il termine dei lavori in corso al Magazzino 26 e negli spazi circostanti.
Il Magazzino 26 – È il più grande magazzino del Porto Vecchio di Trieste di cui rappresenta probabilmente uno dei lasciti più peculiari dell’imponente opera di progettazione e costruzione di un vero e proprio sistema nato con lo scopo di contribuire all’innovazione e allo sviluppo della città di Trieste a partire dall’attività portuale. Terminato nel 1894, i suoi spazi si estendono per oltre 40.000 mq su cinque piani e sono stati oggetto di un imponente progetto di ristrutturazione. Dopo questo primo intervento, che ha permesso il suo utilizzo per ospitare la Biennale d’Arte diffusa del 2011, il Magazzino 26 è ora al centro di una nuova serie di interventi per terminarne il processo di destinazione a luogo per ospitare più musei ed eventi.
Il legame dell’IS con il Magazzino 26 – Il nuovo Museo dell’Immaginario Scientifico e il Magazzino 26 sono legati da un fil rouge: il concetto di innovazione che accomuna il modo in cui l’edificio storico è stato progettato e il metodo nuovo con cui è stato creato il Museo, attraverso un processo unico nel suo genere di progettazione condivisa insieme allo staff e di ideazione insieme ad altri Enti di Ricerca, imprese e fondazioni.
In quest’ottica dunque le tante innovazioni architettoniche e ingegneristiche celate nel “contenitore” Magazzino 26 si innestano nelle novità multimediali, immersive e tecnologiche con cui l’Immaginario Scientifico illustrerà Scienza e Ricerca.
Il nuovo logo – Come l’Immaginario Scientifico evolve con il nuovo Museo, si innova anche la sua immagine, a partire da un nuovo logo. Realizzato dal designer e art director triestino Matteo Bartoli, creative director di Basiq, il nuovo logo rappresenta l’acronimo IS attraverso la combinazione tra un punto esclamativo e uno interrogativo. Un’immagine che è l’emblema di due valori fondamentali da sempre patrimonio dell’Immaginario Scientifico: la volontà di stupire e meravigliare, trasmettendo in maniera immediata ed efficace la scienza e le sue scoperte al pubblico di ogni età e contribuendo ad “aprire la mente”; l’impegno nel voler esaltare la funzione della scienza di incuriosire, generando sempre nuovi interrogativi. La scienza infatti non ha mai risposte definitive ma procede per esperimenti, avanzamenti e nuovi tentativi.
Nella vita non bisogna mai smettere di stupirsi e di fare domande.