La scelta della scuola, da quella dell’infanzia alla secondaria di secondo grado, dipende anche dalla qualità dell’ambiente. Marino Bonaiuto, con la collaborazione di Giulia Amicone, del Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione Cirpa della Sapienza Università di Roma, hanno studiato, per la Fondazione Agnelli, come l’ambiente scolastico influisce, positivamente e negativamente, sugli esseri umani che lo vivono, abitano, frequentano, utilizzano, svolgendovi varie attività.
La scuola è sempre oggetto di cambiamento, riforma, aggiornamento, ma soltanto riguardo ai metodi d’insegnamento e di valutazione.
L’esempio della Montessori
A ciò non si accompagna ancora la consapevolezza dell’importanza di un ambiente fisico adeguato. In realtà, c’è la necessità di un luogo adatto all’apprendimento. Un luogo che possa favorire questo processo.
Basti ricordare l’approccio di Maria Montessori che ha contribuito a dare valore e importanza all’ambiente fisico nelle scuole dell’infanzia, definite proprio “case dei bambini”. E alla battaglia della Dante Montessori di Udine, per ottenere spazi adeguati.
L’educazione può essere effettivamente resa più efficace e gradevole da un ambiente che lo supporta adeguatamente.
La psicologia ambientale e architettonica dice molto sul valore che l’ambiente ha nei processi di apprendimento, ma certamente non è l’unico elemento che li caratterizza.Per esempio, in funzione dei diversi tipi di illuminazione, della presenza o assenza di rumore, della temperatura, dell’organizzazione spaziale, della scelta degli arredi e dei colori delle pareti di un’aula, del tipo di spazi esterni, sono stati osservati effetti diversi sul benessere di studenti e insegnanti durante le ore scolastiche, nonché sui loro comportamenti.
L’apprendimento può essere ottimizzato quando l’ambiente fisico viene considerato importante come altri aspetti, ad esempio il curriculum dell’insegnante e la competenza nella sua professione.
L’ambiente scolastico di per sé non “insegna”, ma può facilitare o ostacolare l’apprendimento. Per esempio, un’aula disordinata e sporca può trasmettere uno scarso interesse da parte dell’insegnante nei confronti degli alunni, così come un rumore fastidioso può interferire nelle loro comunicazioni.
Fuori dalle aule
Anche l’edificio esterno ha la sua importanza.
A livello sociale e comportamentale è stato evidenziato come i contesti più grandi possano influenzare negativamente la condotta degli studenti dal momento che la gestione è più complessa e così lo sono anche il mantenimento dell’ordine, dell’organizzazione e della disciplina degli studenti. Per queste ragioni un’amministrazione circoscritta e controllata caratteristica delle scuole più piccole è associata a minori problemi come assenze da scuola, comportamenti aggressivi, furto, vandalismo e, addirittura, dispersione scolastica.