“Sono nato a Milano ma sin da piccolo ho vissuto a Trieste, la sola città che reputo casa”. Sono le parole del triestino d’adozione Matteo Bertagni, uno dei dieci finalisti del Premio GiovedìScienza, dedicato ai ricercatori under 35 di tutti gli enti di ricerca italiani, organizzato da CentroScienza Onlus.
Giunto alla sua nona edizione, il Premio è nato nel 2011 per incoraggiare i protagonisti della ricerca alla comunicazione della scienza. Le nove edizioni hanno coinvolto 494 candidati con le loro ricerche, dalla Biologia alla Neurologia, dall’Astrofisica all’Ingegneria e all’Informatica.
Mercoledì 23 settembre, dalle ore 10, il premio andrà in scena in diretta streaming dal canale YouTube di GiovedìScienza, la finale del Premio.
Sono 64 le candidature pervenute per l’edizione 2020, 35 ricercatrici e 29 ricercatori, provenienti dalle principali università e centri di ricerca italiani, con argomenti che spaziano dalla biologia alla fisica, passando per la termodinamica e la medicina. I 101 giurati hanno valutato i candidati e selezionato in base al merito scientifico la rosa dei dieci finalisti. Tra questi c’è Matteo Bertagni, nato a Milano e cresciuto a Trieste, ore ricercatore al Politecnico di Torino presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture. Il progetto con cui il giovane ricercatore prova ad aggiudicarsi il titolo di miglior ricercatore italiano under 35 porta il titolo: “Possiamo riportare i fiumi al loro stato naturale? (ecosistemi fluviali)”, una ricerca che vuole dare un supporto scientifico alle scelte ingegneristiche, ecologiche e gestionali volte a ripristinare lo stato naturale di un fiume (pratica di rinaturalizzazione fluviale).
Sarà una competizione a suon di dati scientifici e suggestioni in cui vincerà il merito, ma rivestirà ruolo cruciale anche la dote comunicativa. A giudicare gli interventi una Giuria Tecnica, composta da cinque professionisti, Accademici ed esperti della comunicazione scientifica, ed una Giuria Popolare, composta da cinque classi delle scuole secondarie di secondo grado.
Per il vincitore è previsto un premio in denaro del valore di 5mila euro e l’opportunità di raccontare la propria ricerca al pubblico di GiovedìScienza con una conferenza dedicata nell’edizione 2020/2021.
Non solo, oltre al Premio GiovedìScienza saranno assegnati tre premi in denaro del valore di 3mila euro ciascuno: Il Premio Speciale Elena Benaduce assegnato dalla Giuria Popolare e riservato a lavori di ricerca che si distinguano per le ricadute sul benessere delle persone e sulla qualità della vita. Il Premio GiovedìScienza Futuro, dedicato ai ricercatori che presentino – oltre al progetto scientifico – uno studio di fattibilità e il Premio Industria 4.0, rivolto ai candidati che, oltre al progetto scientifico, abbiano sviluppato anche una proposta progettuale inserita in questo ambito.