Sta prendendo corpo la valutazione sulla destinazione d’uso del castello di Colloredo di Monte Albano. Sarebbe imminente un incontro tra gli assessori regionali alle attività produttive, alle infrastrutture e territorio e alla cultura – Sergio Bini, Graziano Pizzimenti e Tiziana Gibelli – per ragionare sul futuro del maniero storico, in particolare sugli spazi di proprietà pubblica, circa il 60% del totale tra Ala Nievo, Casa rossa e mastio, esclusa dunque l’area che ospita la Comunità collinare.
Il rimanente 40% tornerà ai 22 proprietari privati che hanno il titolo di terremotati e che devono rientrare nel bene nel quale abitavano il 6 maggio del 1976.
La destinazione d’uso del maniero è un tema centrale per il futuro della struttura, che non può correre il rischio di trasformarsi in uno splendido contenitore vuoto. Anche in considerazione di quelle che saranno le spese di gestione, stimate in circa 150mila euro all’anno per l’intero compendio. E’ chiaro che la somma dipende molto da quella che sarà la destinazione d’uso delle sale del castello: l’eventuale presenza di uffici aperti quotidianamente richiederà spese superiori per il riscaldamento rispetto a quelle previste per convegni e mostre.
Il progetto approvato dalla soprintendenza prevede quale unico vincolo che la destinazione d’uso sia compatibile con le caratteristiche dell’edificio. Le sale potranno ospitare esposizioni, convegni, congressi, iniziative divulgative, legate al sociale o all’associazionismo. Non ci sono veti da parte della Soprintendenza, che anzi ha esortato gli enti pubblici a riempire di contenuti il castello, non solo per la sua valorizzazione, ma per garantirgli un futuro.