Riapre il parco di via Cellottini a Monfalcone. Parco che nei mesi è stato al centro di un’accesa polemica per coloro che ne avevano visto la chiusura tutto d’un tratto a seguito di alcune proteste dei residenti che vedevano arrivare nelle proprie proprietà palloni da calcio e udivano schiamazzi. Parco utilizzato, va detto, non solo dai monfalconesi ma anche dalla comunità bengalese. Il comune, così, aveva deciso di togliere le porte de campo di calcio, ponendo poi una rete per la sicurezza.
“È un parco importante, quello di via Cellottini, sul quale abbiamo operato in seguito alle segnalazioni del rione”, sottolinea il sindaco, Anna Maria Cisint. “I cittadini si vedevano arrivare i palloni in casa ma adesso lo si potrà utilizzare con le porte regolamentari e in sicurezza. Aggiungeremo dei giochi per i più piccoli nei prossimi mesi: un altro problema risolto, in quanto i bambini più piccoli venivano colpiti dalle pallonate. Diamo così la possibilità a tutti di usarlo ma nella maniera più appropriata possibile. La pericolosità dei palloni che arrivavano in via Aulo Magno e in Cellottini è stata risolta con una rete. Verrà aperto dalle 6 di mattina alle 22 e durante la notte sarà chiuso, ciò per evitare lo spaccio di stupefacenti e gli schiamazzi che ci erano costantemente segnalati. Per il campo di calcio a 7, invece, lo si potrà utilizzare durante tutte le ore diurne”.
Parco riaperto non senza polemiche, con il comitato che si era battuto per la sua riapertura che accusa l’amministrazione di non aver inviato l’invito. “Il comitato #MonfalconePorteAperte aveva, a suo tempo, notevolmente contribuito alla revisione del progetto proposto inizialmente da questa amministrazione, che prevedeva l’applicazione di erba sintetica su tutta l’area del campetto”, precisa Elisa Zorzin.
“Fortunatamente ciò non è avvenuto, ma di certo non possiamo ritenerci soddisfatti del risultato finale: infatti, l’accesso all’area riservata al calcio a 7 sarà consentito soltanto in determinati – e assai limitati – orari, come è possibile leggere consultando la targhetta apposta sul cancello d’ingresso all’area.
Riteniamo che questo inutile sperpero di denaro di tutti i monfalconesi (per l’installazione dei cancelli ben 18.556,53 euro in totale circa 40mila euro) sia rappresentativo di quello che vuole essere l’unico obiettivo che interessa perseguire a questa amministrazione, ossia la limitazione della libertà personale.