Potrebbe, come nel 2020, saltare tutto il programma che, da oltre cinquant’anni, contraddistingue il patto di gemellaggio che lega Ronchi dei Legionari alle comunità di Wagna, in Austria, e Metlika, in Slovenia.
Anche in questo caso la pandemia ci ha messo lo zampino e, quindi, non ci saranno iniziative culturali, visite o incontri sportivi, ma nemmeno lo scambio dei ragazzi. Un momento che veniva sempre vissuto con grande intensità della gente. “Non ci sono le condizioni e nemmeno la legge ce lo consente – ha detto il sindaco, Livio Vecchiet – e devo dire che questo c’infonde un’enorme tristezza. Perchè le emozioni che venivano vissute dai ragazzi, difficilmente si possono provare sui social. Era un momento per coltivare amicizie, per confrontarsi, ma anche un bagaglio importante che i ragazzi si portavano a casa con grande gioia”.
Per Ronchi il gemellaggio è sempre stato qualcosa di più che un semplice cartello posto all’ingresso della cittadina. Un elenco infinito di iniziative che si rinnovano tutti gli anni e che hanno trovato un naturale sviluppo guardando ai giovani. Quest’amicizia ha consentito alla città di ricevere riconoscimenti e premi tra i più prestigiosi dell’Unione Europea: il “Diploma d’Onore nel 1993, la “Bandiera d’Europa” nel 1994 e la “Targa d’Onore” del Consiglio d’Europa nell’agosto 1998.
Nel 2019 i sindaci attuali hanno ripetuto il gesto che, il 25 aprile del 1968, fecero gli allora sindaci di Ronchi dei Legionari, Umberto Blasutti, e di Metlika, Peter Vuicic. E che, il 17 agosto 1969, vide protagonisti lo stesso primo cttadino ronchese e quello di Wagna, Franz Trampus.